Sopravvivere con sei figli a casa in tempi di lockdown? Wifi e karaoke

Lo stop alle lezioni dal vivo costringerà mamma Anna a tour de force per gestire spazi, organizzare turni e aiutare qua e là nei compiti  
La famiglia Belletti, la piccola “tribù” al completo sul divano
La famiglia Belletti, la piccola “tribù” al completo sul divano

TRIESTE Già per una famiglia con un bambino la didattica a distanza comporta una non semplice riorganizzazione di tempi, spazi e strumenti a disposizione. Figurarsi quanto per casa di figli ne girano sei. Lo sa bene Anna Di Paola, mamma triestina con sei figli, dai 5 ai 14 anni, che si prepara a pianificare con precisione svizzera la settimana, tra calendari con orari e materie da seguire, considerando che i più piccoli, alle elementari, hanno comunque bisogno di un supporto. Tutto pronto tra computer, tablet, cellulari e una rete internet potenziata già lo scorso anno. E alle varie postazioni già allestite potrebbe aggiungersi quella del papà, che attende di sapere se da domani sarà in smartworking.

«Il figlio più piccolo ha 5 anni, gli altri ne hano 7, 9, 12, 14 e 16 - racconta Anna -. La scuola media ci ha fornito un computer, noi abbiamo altri tre pc, un tablet e usiamo anche un cellulare. Durante il lockdown 2020 ci siamo attrezzati anche per la connessione, installando la fibra, e aggiungendo alcuni ripetitori per il wifi, in modo da raggiungere tutte le stanze della casa che è grande. Pensavamo non si sarebbe più ripresentata la stessa situazione, invece da domani si riparte con le lezioni a distanza».

Se i figli più grandi sono autonomi, per altri la mamma sarà indispensabile. «La più grande, alle superiori, ormai è da mesi in Sad ed è abituata, i due alle medie sono comunque indipendenti, mentre per i due alle elementari sarò presente perché un aiuto può servire: per questo seguiranno la scuola nella stessa stanza, in modo che io possa intervenire se hanno bisogno. Ma tra tutti - aggiunge - mi preoccupa di più il piccolino, che ha 5 anni. Probabilmente si annoierà, se vorrà giocare, tutti i fratelli saranno impegnati. Dovremo trovare momenti di intrattenimento anche per lui». E poi ci sono i calendari giornalieri di tutti da seguire. «Penso di creare grandi tabelle per segnare orari, lezioni e materie, altrimenti si rischia la confusione - dice ancora Anna -. Per superiori e medie ormai tutto è già fissato, ma per le elementari mancano ancora alcuni dettagli che aspettiamo. Sarà una bella sfida». E come detto forse anche il marito di Anna si aggiungerà al gruppo familiare collegato online. «È un impiegato pubblico, finora lavorava in smart working un solo giorno a settimana, aspettiamo di capire se in questo nuovo periodo di restrizioni dovrà stare a casa».

Ma come funziona il tempo libero di una famiglia numerosa durante la chiusura forzata? «Lo scorso anno abbiamo seguito allenamenti online, cantato con i con il karaoke e guardato tanti film e serie tv insieme. Se nel primo lockdown però tutti erano felici di non andare a scuola, perché incuriositi dalla novità, ora invece è diverso. Non sono contenti. Come per gli adulti, e un po’ per tutti, c’è la voglia di tornare alla vita di sempre». C’è poi il timore che la pausa dalla scuola sarà molto lunga. «Non si tornerà in classe prima di Pasqua, questo è certo. Quando di preciso, però, non si sa. Incredibile essere tornati al punto di partenza a distanza di un anno». —


 

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