Sorpresa alla Burgo: la Cisl sorpassa la Cgil

Nell’elezione delle rappresentanze sindacali di base vincono gli uomini di Tiziana Cozzi
Altran Mf, Tiziana Cozzi
Altran Mf, Tiziana Cozzi

DUINO AURISINA. Ribaltone in fabbrica: storico sorpasso della Cisl sulla pluridecennale primazia sindacale targata Cgil. Per la prima volta, alla Burgo, non è l'organizzazione retta a livello nazionale da Susanna Camusso a far eleggere nella Rsu di San Giovanni di Duino, appena andata al rinnovo delle cariche, il più corposo numero di delegati. Tiziana Cozzi, segretaria regionale Fistel-Cisl spesasi nel corso dell'ultima trattativa col gruppo, che ha portato a un ridimensionamento dell'iniziale numero di esuberi dichiarato dall'azienda, ritiene che l'esito sia “frutto di un lavoro straordinario”. E parla, a proposito degli esiti emersi venerdì pomeriggio, appunto di un “risultato storico”.

Il voto, infatti, consegna alla categoria cislina ben tre rappresentanti su sei, la maggioranza, col superamento della Cgil. «Abbiamo lavorato come pazzi – sottolinea Cozzi – e gli operai si sono resi conto che i nostri ragazzi erano sempre sul pezzo. Questo è un risultato che conferma l'impegno straordinario svolto dalla nostra sigla e, in particolare, dalle Rsu, soprattutto con la firma dell'accordo di febbraio e la sua gestione». Grandissima soddisfazione, dunque, ma anche l'impegno a proseguire sulla strada intrapresa. Va detto che alla Burgo si è votato per la prima volta secondo le nuove leggi sulla rappresentanza, concertate a livello confederale, che per quanto riguarda la cartiera hanno portato alla riduzione del numero delle Rsu da 9 a 6, dunque con tre uomini in meno.

Ma veniamo agli esiti. Su 385 aventi diritto hanno votato in 293. La Fistel Cisl ha conquistato 120 voti e anche il podio del delegato più votato (Mauro Benvenuto), seguita dalla Slc Cgil con 93, dalla Uilcom Uil con 41 e, infine, dall'Ugl con 18 preferenze, che però è rimasta fuori. Anche qui un risultato a sorpresa, che tuttavia non meraviglia più di tanto gli addetti ai lavori: a pagare, infatti, sarebbe stata l'assenza tra le candidature di Adriano Valle, da qualche mese in quiescenza e personalità sindacale di rilievo nella fabbrica. Che al momento non lascia eredi eletti.

La Fistel dunque ha ottenuto tre Rsu: oltre a Benvenuto, in cartiera dal '92 e ora occupato alla manutenzione elettrica, anche Andrea Puritanò e Roberto Pugliese; la Cgil due: Simone Cumin e Fabio Candotto; e la Uil uno: Luca Mian. Le Rsu così elette resteranno in carica per tre anni. Nominate anche le Rls: Alessandro Matteacci e Puritanò per Cisl e Cumin per Cgil.

E a proposito di Cgil, il segretario generale di Trieste Adriano Sincovich vuole “stare sereno”: «È evidente – dice – che il sindacato paga ora, in un periodo di particolare crisi, il primato per tanti anni detenuto alla Burgo. La Cgil si è dovuta fare carico come primo sindacato di contrattazioni difficili, che però hanno salvaguardato fin qui l'occupazione». E d'altro canto, sostiene sempre Sincovich, “anche il nuovo meccanismo di elezione potrebbe aver inciso”, comunque il quadro emerso regala un “indubbio risultato alla Cisl”. E però “consegna anche a quel sindacato una grande responsabilità, peraltro in una congiuntura molto critica: la fabbrica non è ancora uscita dal periodo nero”.

Relativamente ai risultati, Sincovich tiene a sottolineare che i numeri hanno comunque retto: 93 voti su 108 iscritti, al netto di turni e ferie. Infine una riflessione sull'assenza dell'Ugl: «Questa Rsu è solo Cgil, Cisl e Uil – conclude – e la concertazione si riconduce dunque a un quadro confederale. Quanto a noi, si aprirà senz'altro una riflessione sugli ultimi risultati». Per la Uil, col segretario regionale Mian, “l'obiettivo è centrato, considerate anche le nuove modalità elettive, cambiate rispetto al passato” e ora si guarda avanti, “ai nuovi confronti con l'azienda su alcuni temi”. Infine l'Ugl, col segretario provinciale Valle: «Purtroppo è andata malissimo (18 voti su 28 iscritti, ndr), una delusione immensa: dopo anni di presenza siamo fuori. Abbiamo sempre dato filo da torcere, ma lottando per strappare qualcosa in più e soddisfare i lavoratori. Ora non ci resta che lavorare per il futuro».

Tiziana Carpinelli

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