Sotto l’albero tanti libri dai gialli ai best seller
Un 2017 senza flessioni per il settore a livello cittadino, esclusi però i testi scolastici La carta batte l’e-book e in libreria ora entrano anche i bambini e ragazzi stranieri

Bonaventura Monfalcone-29.12.2017 Libreria Rinascita Ubik-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Secondo le ultime statistiche nazionali 6 italiani su 10 non hanno letto nemmeno un libro nel corso dell’intero anno, ma la situazione è ben diversa a Monfalcone. Il mercato librario resiste nella nostra zona e lo dimostrano le vendite del periodo natalizio, con incassi simili a quelli del 2016, secondo quanto stimato dai fratelli Virna e Mauro Kellner, titolari della libreria Ubik-Rinascita di viale San Marco (peraltro l’unica rimasta in città).
Molti lettori hanno affollato la libreria la vigilia di Natale, scegliendo di regalare ad amici e parenti un buon libro. Non sono mancati sotto l’albero libri di saggistica e di narrativa, tra i quali spiccano i gialli di Camilleri e di Dan Brown, sia in italiano sia in lingua originale. In questo ultimo anno c’è stata una grande richiesta di libri in lingua inglese e alla Ubik ci si tiene quindi aggiornati sui best seller mondiali e a fornire la propria libreria con il romanzo in lingua originale e in traduzione. Economia, sociologia, filosofia e storia sono stati i settori meno gettonati, al contrario della sezione fumetti, che invece è stata molto apprezzata. I monfalconesi inoltre hanno premiato autori locali e regionali come Rumiz, Corona e Fullin, ma anche il tedesco Heinichen, ormai triestino d’adozione. Chi invece non ha voluto azzardarsi a scegliere un titolo ha comunque potuto ripiegare sul pratico buono regalo che dà la possibilità ai lettori con gusti più particolari di andare dopo le feste in libreria e di scegliere l’opera più affine. «Quest’anno abbiamo compiuto 40 anni di attività – racconta Virna Kellner –. Gli incassi non sono pari a quelli prima della crisi, ma non ci lamentiamo».
I rilegati spesso ormai cedono il passo alle edizioni economiche delle grandi case editrici, da Einaudi a Mondadori. Di euro del resto se ne spendono 10 invece che 28, quanto costa la versione a copertina rigida o appena rieditata. Le iniziative della Carta del docente e di 18 App hanno però attirato all’Ubik una categoria di lettori che prima non erano soliti frequentare l’ambiente. La libreria inoltre cerca di attirare anche le persone che di solito non leggono con altri articoli quali i giochi in legno didattici per i bambini o la collana de “I diari di una schiappa” che vengono acquistati dai ragazzini delle medie che non amano la lettura. Si cerca, in ogni caso, di lavorare sui punti di forza, giocare sulla specificità. «Curiamo molto il settore dei bambini – afferma Virna Kellner –. Siamo l’unica libreria così grande ad avere una sezione così ampia per i piccoli lettori». Si va dai libri di stoffa e tattili per i bimbi di pochi mesi ai pop up, dai libri con gli stickers a quelli “da costruire”. «Abbiamo notato – spiega la libraia – che anche gli adulti che non leggono molto cercano di educare i figli alla lettura fin da piccoli. I bambini infatti si scelgono i loro libri, si siedono sulla sediolina col tavolino, li sfogliano e scelgono così le loro letture».
La concorrenza con internet non ha abbattuto gli acquisti della narrativa e dei libri universitari, ma la vendita dei testi scolastici cala ogni anno. «Noi ormai vendiamo i libri solo per i ragazzi delle medie e delle superiori e non più per le elementari – conferma Kellner –, ma abbiamo notato che negli ultimi anni i genitori ordinano i testi su Amazon». I lettori che invece vogliono scegliere un libro da leggere si recano ancora all’Ubik a toccare le copertine e a sfogliare e leggere le prime pagine. La libreria aveva anche provato a vendere gli e-Book tra 2013 e 2014, ma il cartaceo continua a conquistare i lettori.
Le porte della libreria le aprono però adesso anche i lettori stranieri, soprattutto bambini e ragazzi che scoprono il piacere di leggere nella lingua italiana (o devono farlo per esigenze scolastiche, come i loro colleghi autoctoni, peraltro). «Chi è arrivato a Monfalcone da adulto è difficile si rechi in libreria – spiega Kellner –, ma i bambini che frequentano le scuole italiane sono incoraggiati dalle maestre a leggere».
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