Sottoposto a fermo l’uomo che ha aggredito due donne nel centro massaggi di Monfalcone

Laura Borsani
L'esterno del centro massaggi dopo il raid
L'esterno del centro massaggi dopo il raid

È stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto il giovane, in realtà non italiano ma di origini rumene, che nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, ha fatto irruzione nel centro massaggi denominato “Thai Massage”, in via Cosulich, aggredendo due donne cinesi, per le quali s’era reso necessario il ricorso alle cure sanitarie, con il trasferimento all’ospedale di San Polo.

È stata pertanto applicata la misura di restrizione della libertà personale, stante i gravi indizi per i quali si sta procedendo, in ordine ai reati di lesione e di danneggiamento.

Intanto, le vittime del pestaggio hanno provveduto a presentare la relativa denuncia.

Il locale di via Cosulich, situato all’altezza della confluenza con via Ponziana, rimane sotto sequestro e le indagini proseguono mantenendo il riserbo istruttorio. Tuttavia, pur nel permanere del silenzio e della cautela inquirente, emergono alcuni elementi utili a inquadrare per sommi capi la vicenda nel suo evolversi e rispetto ai possibili motivi che hanno portato alla violenta incursione all'interno dell'attività.

Risulterebbe, così, che l’uomo, sfondata la vetrata laterale del Centro massaggi, abbia poi abbattuto la porta di accesso all’area relax vera e propria. Con ciò trovandosi davanti le due cinesi atterrite.

Con loro c’era anche una terza connazionale, dipendente dell’attività di massaggi, la quale, pur nella paura che a quel punto aveva ormai raggiunto il panico, oltre a chiamare il 113, ha avuto anche la prontezza di scattare con il suo cellulare una foto riuscendo a inquadrare nitidamente il viso dell’uomo.

Immagine, quindi, risultata decisamente utile ai fini della successiva individuazione da parte della Polizia di Stato.

Si affianca un altro aspetto, la presenza di denaro contante, per un ammontare di circa diecimila euro, al piano interrato del Centro, attrezzato a cucina. Somma che gli agenti del Commissariato avrebbero posto sotto sequestro.

Le donne aggredite non risulterebbero dipendenti del Centro. Sembra, infatti, che fossero arrivate a Monfalcone semplicemente per consegnare del materiale alla connazionale.

Fin qui, dunque, ipotesi non avvalorate dagli inquirenti, ma il quadro in ordine ai fatti, tuttavia, è da ritenersi verosimile. Certo è che la presenza di quel denaro contante spiegherebbe l’irruzione nell’attività di via Cosulich, a suggerire quindi lo scopo di rapina.—

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