Sound triestino per la Coppa Libertadores

È stato un triestino, il giovane Pietro Orciuolo, a firmare la sigla della 54° edizione della Coppa Libertadores, la Champion League del Sud America. Ad assistere alla diretta della finalissima e ad ascoltare la musica del dj della nostra città, conosciuto anche per la gestione del Caffè Rossetti e per le feste organizzate per anni all’Antica Diga e ora a Marina San Giusto con il socio Luca Antonini, sono stati 550 milioni di telespettatori.
Da anni ad accompagnare la discesa in campo dei giocatori e i momenti clou della competizione - che quest’anno è stata conquistata dall’Atlético Mineiro di Belo Horizonte che ha ottenuto così l'accesso alla prossima Coppa del mondo - sono le note dell’Inno alla Gioia di Beethoven. Orciuolo ha avuto il compito di remixare il capolavoro. «Non è stato semplice – spiega – perché l’idea era quella di non stravolgere un monumento della musica ma di rivederlo con effetti che dessero maggior enfasi alla competizione».
Il risultato è un brano che all’ascolto evoca la ola, il tifo, gli applausi, l’emozione e la tensione del prima partita. A collaborare con Pietro, Davide Lineki, come lui appartenente all’etichetta discografica Stereophonic Records.
Ma come è avvenuto il contatto tra Orciuolo e gli organizzatori della coppa Libertadores? «Ho conosciuto Andrea Pichler, austriaco trapiantato a Los Angeles, direttore artistico della Coppa e organizzatore di importanti eventi - spiega il dj triestino – che dopo avermi ascoltato mi ha invitato a suonare ad un evento in Austria. C’è stato subito un grande feeling artistico tra noi due, ci siamo ripromessi di realizzare qualche cosa insieme e l’occasione è finalmente arrivata».
La messa in onda della sigla ha avuto un enorme successo. Il pubblico, gli stessi organizzatori e i club calcistici che hanno preso parte alla competizione ne sono rimasti entusiasti.
«Ha funzionato - sostiene Orciuolo – e per il prossimo anno miro a lavorare ad un progetto più ampio che l’organizzazione e il direttore artistico avevano in programma già per questa edizione ma che sono stati costretti a rimandare al 2014». Una decisione presa a fronte degli scontri avvenuti in Brasile lo scorso giugno. «L’idea – spiega il giovane – è quella di rendere l’intervallo della finale della Coppa Libertadores a livello di quello del Super Bowl, con uno spettacolo che vede la partecipazione di artisti emergenti ma pure di grandi star internazionali».
Laura Tonero
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