Spalato e Ragusa si preparano al ritorno delle navi da crociera

La città fortezza resta la più gettonata: in arrivo Msc e Costa. Nelle acque croate anche Hapag-Lloyd
Andrea Marsanich
epa03764640 Crusie ships are seen at the port in the old town of Dubrovnik, Croatia, 28 June 2013. Croatia will join the European Union on 1 July 2013 with fireworks and fanfare, but also many questions about whether it is ready to live up to the standards to which it professes. EPA/STRINGER
epa03764640 Crusie ships are seen at the port in the old town of Dubrovnik, Croatia, 28 June 2013. Croatia will join the European Union on 1 July 2013 with fireworks and fanfare, but also many questions about whether it is ready to live up to the standards to which it professes. EPA/STRINGER

/ FIUME

Ripartono le crociere in Croazia. Dopo un 2020 drammatico anche per questo settore (a Fiume le toccate sono state azzerate) le navi bianche riappariranno quest’estate a Ragusa - Dubrovnik e Spalato, per tradizione i più importanti scali crocieristici del Paese.

La Msc Orchestra salperà a partire a inizio giugno da Venezia per calare l’ancora a Ragusa prima di proseguire per le isole greche. Nella stessa città fortezza arriverà la Msc Splendida. La Msc Magnifica toccherà invece Spalato fra le sue tappe, prima di proseguire verso l’area ellenica. Intanto pochi giorni fa è stata la volta della Costa, con la sua Smeralda salpata da Savona. Durante la stagione estiva, Costa farà navigare quattro navi nel Mediterraneo, una delle quali - la Luminosa - farà scalo anche a Ragusa.

A confermare il ritorno in Croazia è stata anche la compagnia Hapag-Lloyd, le cui rotte includono Ragusa fino al 24 giugno. Le unità, ha fatto sapere la Hapag-Lloyd, saranno occupate per un massimo del 60% dei posti disponibili mentre - come su tutte le navi - occorrerà rispettare in modo rigoroso le misure antipandemiche, compresi i test a bordo: un protocollo che dovrà essere rispettato anche da parte dell’equipaggio.

Se dunque Ragusa e Spalato possono ricominciare a sperare nell’arrivo dei turisti, Fiume al momento resta esclusa dalle rotte adriatiche e mediterranee nel cui sviluppo pure in tempo di pre-pandemia aveva confidato. La situazione ora dipenderà dall’evoluzione della epidemia. La Msc aveva pianificato di inserire lo scalo di Fiume fra quelli da toccare già a inizio aprile, ma il programma è stato poi annullato. Questo mese la Marella Explorer 2, della Tui Cruises, dovrebbe toccare il capoluogo del Quarnero per due volte. Per metà maggio è ipotizzato l’arrivo della Celebrity Infinity, appartenente alla compagnia Celebrity Cruises. La nave Westerdam, lunga 290 metri, appartenente alla Holland America Line, potrebbe attraccare nelle acque fiumane verso la fine di giugno. Di certezze però al momento non ce ne sono, se non quella dell’unica nave bianca apparsa a Fiume di recente. La Viking Sea è infatti arrivata il 13 aprile, ma senza alcun passeggero a bordo: trasportava infatti l'equipaggio della consorella Viking Orion. Un semplice cambio di guardia, che ha visto la nave ripartire quasi immediatamente per Ancona.

Per Fiume la pandemia si è tradotta nell’azzeramento di un settore che stava tentando la rinascita alla fine di un lungo periodo di assenza di navi da crociera. Dopo la prima toccata a Fiume, una decina di anni fa, di anno in anno i numeri - sebbene bassi in assoluto - erano cresciuti, così che il 2019 aveva visto registrare il record locale di 24 arrivi. Per il 2020 la prospettiva era quella di vedere registrati 41 attracchi. Il Covid-19 è poi arrivato a spegnere qualsiasi ambizione.

Il comparto crocieristico ha una marcata importanza per la Croazia, visto che riesce a garantire in media utili per una sessantina di milioni di euro all’anno. Il Covid-19 ha avuto conseguenze più che drammatiche, visto che nel 2019 si erano contate nelle acque territoriali croate 726 crociere, per un aumento su base annua del 5%. Ancora più consistente era stato l’aumento - a quota 8,4% - dei passeggeri, giunti a quota un milione e 120 mila. Ora - è così che si ragiona a Ragusa - l’importante è veder riprendere almeno in parte il settore, con la prospettiva di vederlo tornare nel giro di qualche anno ai livelli pre- pandemia. —

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