Spese di gestione troppo alte, Buonacquisto Gorizia a rischio chiusura

Sarebbe un durissimo colpo per il piccolo centro commerciale di Sant’Andrea. L’assessore comunale alle Attività economiche Bellan: «Stiamo cercando spazi alternativi e meno costosi»
Di Francesco Fain
Bumbaca Gorizia 20.09.2013 Buonacquisto Fotografia di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 20.09.2013 Buonacquisto Fotografia di Pierluigi Bumbaca

Nubi nerissime si addensano sul futuro del maxi-negozio “Buonacquisto” che si trova al primo piano del piccolo ma frequentatissimo centro commerciale di Sant’Andrea. Voci sempre più insistenti parlano di una prossima chiusura del punto vendita: a dicembre, forse a gennaio 2014. Qualcuno si spinge anche oltre ed è pronto a giurare che lì aprirà un nuovo negozio di scarpe.

Conferme (parziali) arrivano dall’assessore comunale alle Attività economiche Arianna Bellan. «In effetti, la decisione della proprietà è quella di chiudere a causa dei costi gestionali troppo alti. Ma, come Comune, stiamo cercando delle soluzioni alternative: il negozio è apprezzato e ha saputo conquistarsi, negli anni, una buona fetta di clientela. Se riuscissimo ad individuare ampi spazi alternativi anche di metratura superiore, potrebbe essere che gli imprenditori ci ripensino. Noi faremo la nostra parte e non lasceremo nulla d’intentato», specifica l’esponente della giunta Romoli. Anche perché ci sono una quindicina di posti di lavoro in bilico, soprattutto personale femminile.

Sul tema, interviene anche Fabio Gentile, ex vicesindaco e consigliere comunale: nonostante sieda sui banchi della maggioranza, è un continuo “pungolo” per l’amministrazione Romoli. Il caso viene trattato in un’interrogazione. «Da circa un mese - spiega Gentile - si susseguono preoccupanti voci in merito alla chiusura del negozio “Buonacquisto” sito nell’ambito del centro commerciale “Smart” che occupa diversi dipendenti, dei quali molti giovani goriziani. Tale struttura, di non ridotte dimensioni, è rimasto uno dei pochi punti-vendita della città di Gorizia ove trovare piccoli elettrodomestici, giochi per bambini, una fornitissima cancelleria scolastica e tutta una serie di prodotti che sono veramente difficili da reperire nella nostra città. Peraltro, la presenza di un negozio con questo assortimento di merce è fondamentale anche per il funzionamento delle altre attività commerciali presenti all’interno del centro commerciale “Smart” ed una sua chiusura finirebbe pure per mettere in difficoltà gli altri esercizi».

Gentile punta il dito anche su un altro fenomeno. «Rimanendo sempre nel campo di attività commerciali di medie dimensioni, circa un mese fa ha chiuso in via Garzarolli un esercizio gestito da cinesi che al suo interno aveva una vasta scelta di merce di ogni genere (in alcuni casi pure similare a quella del “Buonacquisto”) e che era aperto in un luogo di passaggio: sembrerebbe che pure il grosso negozio di abbigliamento cinese, posto sulla trafficata via Terza Armata (fronte Goriziana Caffè), sarebbe in procinto di passare di proprietà o di chiudere definitivamente».

Questo per dire che la crisi sta colpendo duro. E a pagarne le conseguenze sono anche i negozi cinesi che parevano immuni. «Seppure propongano merce a prezzi competitivi, nemmeno questi sembrano riuscire a resistere alla crisi ed alle difficoltà che il commercio in genere e quello goriziano nello specifico risultano avere». Fatta tutta questa premessa, Gentile interroga sindaco e assessore competente (Arianna Bellan, ndr) per conoscere se ci sono stati dei contatti con le proprietà dei negozi summenzionati e se si è intervenuti con gli imprenditori al fine di mantenere il negozio “Buonacquisto” nella stessa sede, visto che la tipicità della merce in vendita risulta difficilmente reperibile nella città di Gorizia e lo stesso occupa diversi dipendenti goriziani.

Gentile vorrebbe anche «conoscere, se possibile, le ragioni che avrebbero indotto la proprietà a pensare alla chiusura del punto-vendita ed attivarsi per scongiurarla se possibile» e «quali sono le azioni che l’assessorato metterà in campo, per scongiurare la possibile chiusura anche del grosso negozio di abbigliamento “cinese” presente in via Terza Armata e se nel caso ha già incontrato la proprietà al fine di verificare questa possibilità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo