Spettacolare retata, fermata in centro una decina di bengalesi

Operazione lampo scattata attorno alle 12.30 in piazza Unità sotto gli occhi dei passanti. Stretto riserbo sui motivi
Di Laura Borsani
Altran Mf-Bengalesi in città
Altran Mf-Bengalesi in città

Una vera e propria retata in pieno centro. Una decina di bengalesi, tranquillamente seduti all’esterno di uno dei due bar antistanti i giardinetti, in piazza Unità d’Italia, sono stati colti alla sprovvista dai carabinieri che, con tanto di pistole in pugno intimando “mani in alto”, li hanno ammassati in un angolo per poi infilarli nelle gazzelle. È accaduto ieri in tarda mattinata, verso le 12.30, tra lo sguardo stupito e sorpreso di avventori e passanti. Le forze dell’ordine sono giunte in massa, in tenuta borghese e in divisa. Con cautela, ma suscitando attenzione di fronte ad una mobilitazione che via, via cresceva di minuto in minuto. I bengalesi sono stati avvicinati e, una volta bloccate le eventuali possibilità di fuga, sono stati fermati per poi venir caricati nelle auto di servizio.

Il gruppo di asiatici, è stato riferito, si era appena seduto all’esterno del pubblico esercizio subentrato all’ex Agenzia Universal, dove i bengalesi rappresentano i clienti più abituali. Tutto sembrava tranquillo, finchè, è sempre stato riferito, un paio di uomini in tenuta borghese è entrato nel locale per bere un caffè. Occhiate, fors’anche una sorta di “segni convenzionali”, diretti ad altri uomini che nel frattempo iniziavano a concentrarsi nell’area di piazza Unità d’Italia. È bastato questo per insospettire più di qualcuno. Il dipendente del bar in servizio in quel momento, avrebbe chiesto cosa stesse succedendo. Sembra, peraltro, che ad un certo punto sia sfuggita una frase tanto sibillina quanto difficile da decifrare: “C’è stato uno scambio”. Una battuta per scoraggiare la curiosità?

Le forze dell’ordine sono confluite nell’area esterna del pubblico esercizio, aumentando in modo evidente. Si sono viste le pistole, e il gruppo di bengalesi, che sembrava quasi “accerchiato”, è stato invitato ad alzarsi dalle sedie per venire poi portato via nelle auto di servizio.

Su questa operazione, comunque non passata inosservata, gli inquirenti mantengono lo stretto riserbo, legato alla fase ancora in corso delle verifiche inquirenti da parte delle forze dell’ordine. Bocche cucite per non pregiudicare le indagini. Nulla è trapelato, anche se s’è fatto riferimento a un’inchiesta che sicuramente avrà chiari sviluppi. I motivi, ma anche le modalità specifiche di questa operazione, restano al momento affidati agli interrogativi di quanti ieri mattina hanno visto la scena, interrogativi rincorsi anche nel pomeriggio in centro, quando la notizia di quell’episodio s’era ormai diffusa diventando di dominio pubblico.

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