Spina, un vento di jazz sulla futura "Barcolana"

Il neopresidente della Svbg appena insediato pensa a spettacoli itineranti tra le varie piazze e a un mini-marina da realizzare sul terrapieno di Barcola

TRIESTE. Sta già pensando alla prima edizione della "Barcolana jazz", versione musicalmente caratterizzata della storica regata d'autunno, e al progetto di un nuovo mini marina nel terrapieno di Barcola. Non c'è che dire, quindi. Per essere uno che è stato eletto da poco più di 24 ore, Vincenzo Spina, neopresidente della Svbg chiamato a raccogliere l'impegnativa eredità del tandem Molinari-Novelli, di idee ne ha già parecchie.

Come parecchie sono le passioni che, oltre al lavoro di architetto, riempiono le sue giornate: musica (jazz, in particolare ça va sans dire), volo (nel tempo libero pilota aerei civili e ultraleggeri), famiglia (moglie francese e due figlie) e, naturalmente, vela. Un amore, questo, che l'ha spinto ora ad assumersi l'onore, e l'onere, di guidare la Barcola Grignano di qui al 2013. Un impegno non da poco.

Chi gliel'ha fatto fare?
Diciamo che, finora, ho soltanto preso. Adesso è venuto il momento anche di dare, mettendomi in gioco in prima persona al servizio del sodalizio di cui sono socio dal lontano 1976.

Che presidenza sarà la sua?
Una gestione improntata al rinnovamento della struttura sociale, con un'attenzione particolare alla formazione dei soci più giovani.

Intende rinnovare anche la Barcolana?
Qualche proposta per arricchire la prossima edizione, effettivamente, in mente ce l'ho.

Quale?
Mi piacerebbe caratterizzare la settimana della regata e, essendo un musicista, pensavo ad una serie di spettacoli mirati. Nel concreto immagino degli eventi musicali itineranti, da organizzare cioè di volta in uno spazio e una piazza diverse, da affiancare al classico concerto del sabato. Iniziando ad esempio con una "Barcolana jazz" in Cavana per proseguire poi con esibizioni di altri generi, in modo da estendere l'area d'influenza della regata e non concentrare tutto sulle Rive. Ma in testa, ovviamente, ho anche altri progetti di natura, diciamo così, più strutturale.

Per esempio?
C'è l'esigenza di colmare una storica lacuna: la mancanza di un approdo davanti alla nostra sede sociale. Tra le priorità del mio programma, quindi, ho inserito proprio la creazione di una specie di mini marina nel terrapieno di Barcola.

Soluzione che non si realizza di certo dall'oggi al domani.
No, ma bisogna iniziare a pensarci per tempo. Del resto ne va della permanenza della Barcola Grignano nella storica sede.

In che senso?
Nel 2015 decadrà il diritto di insistenza delle vecchie concessioni per le aree demaniali. Questo significa che tutte le aree andranno in gara e, per aggiudicarsele, bisognerà attrezzarsi.

Attrezzarsi in che modo?
Proponendo progetti e piani economici in modo da poter applicare le norme inserite nella Finanziaria 2006 che consentono all'ente gestore, in questo caso l'Autorità portuale, di rinnovare le concessioni per un numero di anni sufficienti a realizzare gli investimenti previsti.

Il nuovo marina sarà ad uso esclusivo dei soci Svbg?
No. L'ipotesi attualmente in fase di studio prevede un approdo a disposizione di tutte le realtà che compongono il Consorzio sportivo barcolano, dal Saturnia al Club del gommone. Tutte le società e i circoli che si affacciano su quel tratto di mare, cioè, potranno sfruttare l'approdo che, nel nostro caso, garantirà un doppio risultato.

E cioè?
Da un lato ci garantirà immediati benefici sul fronte velico, visto che finalmente i soci potranno mettere le barche in acqua direttamente da qui. Dall'altro, come detto, assicurerà la permanenza della Barcola Grignano nella sede del terrapieno in funzione dell'investimento. Passaggi che svilupperà assieme al nuovo direttivo e, in particolare, a Marina Parladori, prima donna vicepresidente. Un altro elemento importante sulla strada del rinnovamento. Volevo dare un segnale preciso: i circoli velici sono fatti tanto da uomini quanto da donne. E, come confermano anche le campionesse europee formate dalla società, sono in grado di raggiungere risultati sportivi di grande livello. Era essenziale quindi che fossero finalmente rappresentate anche ai vertici .

Vincenzo Spina   , nato a Catania 58 anni fa, è approdato a Trieste poco più che ventenne. Prima di metter radici in città, tuttavia, ha frequentato calli e campielli. È a Venezia, infatti, che ha studiato all'università, laureandosi in Architettura nel 1977. Architetto di professione , Spina è da sempre anche velista per passione. Ha regatato in classi olimpiche e in altura a partire dal 1976 partecipando alle più importanti competizioni in Adriatico e nel Mediterraneo. Attualmente regata in classe Irc con un First 36,7. Da direttore sportivo della Svbg sotto la presidenza Bandelli, ha applicato un nuovo sistema di istruzione che ha "sfornato" velisti come Lorenzo Bressani e Gabriele Benussi.

 

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