Un giovane squalo palombo diventa una star a Grignano
L’esemplare è stato avvistato nella baia di fronte allo stabilimento Sirena. Nuotava in superficie in cerca di cibo: la specie non è pericolosa per l’uomo

Lo squalo avvistato nella Baia di Grignano giovedì mattina non aveva certo le dimensioni di quello avvistato a maggio sulle Rive, ma, per quanto piccolo, anche lui ha attirato l’attenzione di chi si trovava lì in quel momento come aveva fatto la verdesca che aveva nuotato per un’intera giornata tra la Sacchetta e lo Yacht Club Adriaco.
In fondo, vedere uno squalo del vivo non è cosa di tutti i giorni e non importa che si tratti “soltanto” di un “banale” palombo. Un po’ per la fama (immeritata) di essere il killer dei mari, uno squalo non è mai “banale” e infatti attira sempre l’attenzione.
L’esemplare di palombo avvistato a Grignano era giovane e lungo appena un paio di spanne. È stato visto nuotare in superficie nell’acqua verde e poco profonda alla ricerca di cibo e subito i presenti hanno tirato fuori gli smartphone per immortalarlo con fotografie e video. Sul posto è intervenuto tanto il personale della Guardia Costiera quanto quello dell’Area marina protetta di Miramare.
Considerato che il palombo (chiamato anche cagnetto o cagneto) viene abitualmente venduto sui banchi del pesce dei nostri supermercati, per l’Area marina protetta l’episodio ha rappresentato l’occasione per lanciare un appello in sua difesa. «Oggi questo piccolo esemplare di squalo palombo ha emozionato i bagnanti ospiti dello stabilimento Sirena a Grignano, a due passi dall’area marina», scrive la Riserva ricordando che tanti lo hanno osservato e fotografato proprio «perché vedere uno squalo in natura non è certo un’esperienza comune».
«Di speciale – prosegue la nota dell’Anp –, ma soprattutto preoccupante e avvilente, c’è che questo squalo, come tutti gli elasmobranchi, sebbene possa essere pescato e consumato, non se la passa per niente bene. A dirlo non siamo noi ma la Iucn, l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura che stila periodicamente le liste rosse delle specie minacciate».
«La Iucn, che lo ha classificato come “In Pericolo” (EN), ci dice che il palombo è minacciato dall’elevata percentuale di individui sessualmente immaturi legalmente pescati e sbarcati (spesso oggetto di bycatch, cioè di pesca accidentale) e l’analisi di modelli demografici per il futuro prevedono una riduzione del 50% della popolazione nei prossimi 20 anni a causa del prelievo insostenibile».
L’Area marina protetta di Miramare evidenzia che al mercato ittico di Chioggia, dove arriva il pescato una delle maggiori flotte pescherecce italiane, è stato stimato che il 70% del maschi e il 90% delle femmine di palombo sbarcati siano sessualmente immaturi. «Cosa servirebbe? Che venisse fissata un’appropriata taglia minima di pesca per promuovere il recupero della popolazione, che venissero promosse fra i pescatori buone pratiche di rilascio dei piccoli individui pescati accidentalmente, come fanno progetti come “Life European Sharks”. E che, possibilmente, anche noi evitassimo di acquistarli al banco del pesce». «Non è spettacolare osservarli in natura?», conclude l’Amp.
Riproduzione riservata © Il Piccolo