Stadion, restano invenduti i capricci di Carlevarijs

I due “capricci” di Luca Carlevarijs (1663-1730) sono rimasti tali. Bloccati dalla Soprintendenza del Fvg, non andranno in Norvegia. Offerti a 220mila euro alla prima tornata dell’asta della Stadion non hanno raccolto nessun acquirente ieri pomeriggio. «Un esito scontato dopo la notifica della Soprintendenza che ha praticamente precluso il mercato estero» spiega Furio Princivalli, titolare della casa d’asta di Riva Tommaso Gulli. Ora si spera nelle offerte del dopo asta che, comunque, dovranno fare i conti con il vincolo posto dalla Belle Arti. «In altri anni erano i musei o le fondazioni bancari a farsi avanti in questi. Ma oggi non è così» dice con rammarico Princivalli che, prima dell’intervento della Soprintendenza, aveva avuto molti richieste dall’estero, uno persino dalla Norvegia. Per le due tele del maestro vedutista si è fatto avanti anche Vittorio Sgarbi. All’estero i Carlevarijs vanno a ruba con quotazioni incredibili. A Vienna, lo scorso aprile, fini all'incanto al Dorotheum un suo quadro inedito, "La Piazzetta a Venezia con il Palazzo Ducale", valutato 300mila euro. Nel 2011 “Una veduta del molo a Venezia del molo a Venezia verso Est” di Carlevarijs, ha fatto il record a New York all’asta di Christie’s con oltre 4 milioni di dollari battendo addiriturra la “Veduta di Mestre” dell’allievo Canaletto (3,5 milioni di dollari). A Trieste invece, la coppia "Porto di mare con arco trionfale" e "Rovine con ponte e fontana" (pendant ad olio su tela, cm 103x69), che facevano parte della prestigiosa collezione Giustinian di Venezia, restano per ora tra gli inveduti dell’asta di ieri della Stadion (una terza tornata è in programma questa mattina). Tra i quadri battuti ieri c’è il “Ritratto d’uomo” di Umberto Veruda che ha fatto 6 mila euro («Regalato» commenta Princivalli) e soprattutto “Colonne infrante” di Arturo Nathan battuto in sala a 37.500 euro. L’opera era presenta alla mostra “Arte e psicanalisi” del Museo Revoltella del 2003.
In serata, invece, occhi puntati sulla prima astrazione italiana firmata da Luigi Spazzapan («Progetto per pittura murale” del 1923). Una battaglia tra collezionisti che avrà un effetto sulla quotazione iniziale (3.500 euro). C’è da scommetterci come pure sugli ultimi arrivi in asta, fuori catalogo: un autoritratto di Giorgio De Chirico del 1964 19.5x30 cm pubblicato sul catalogo generale e una tela di Massimo Campigli 46x38 del 1963 "Figure" con autentica dell'archivio Campigli. Un modo per rifarsi dai “capricci” della Soprintendenza. (fa.do.)
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