Staranzano allarga gli spazi per i poveri

STARANZANO. Sulla porta c’è un’immagine del “Figliuol prodigo,” che richiama alla mente una delle parabole del Vangelo di un padre che accoglie il proprio figlio che se n’era andato da casa sperperando i beni di famiglia. Un segnale di speranza e accoglienza per coloro che hanno difficoltà nell’affrontare la vita quotidiana e un messaggio importante trasmesso sabato sera, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede del “Centro di ascolto” della Caritas diocesana a Staranzano, per dare un servizio più efficace alle famiglie bisognose. Sono più di 50, ma in continua crescita.
La struttura è situata nell’area parrocchiale in via De Amicis, un posto più riservato e discreto rispetto a quello di prima, per non “sentirsi” in imbarazzo, aspettare e fare la fila. Al taglio del nastro e alla benedizione dei locali c’erano il sindaco Riccardo Marchesan, il parroco don Francesco Fragiacomo, il direttore della Caritas Diocesana don Paolo Zuttion, i coordinatori Fabio Scabari, Valentina Nicassio, Massimo Podgorni con il viceparroco don “Genio”, volontari della Caritas di Gorizia, dell’Emporio solidale e della mensa del San Michele di Monfalcone, nonchè i rappresentanti di associazioni di volontariato come l’Advs i donatori di sangue con il presidente Giorgio Vittori e quello delle Acli, Graziano Frate.
«Quest’anno – ha affermato don Francesco - come parrocchia abbiamo cercato di unificare le esperienze: il Fondo di solidarietà, i volontari della mensa al San Michele di Monfalcone, quelli dell’Emporio, il nuovo Centro di ascolto e il Gruppo Carità che si occupa anche dei contatti con le persone anziane. È un impegno che procede in collaborazione anche con il Comune». Fabio Scabari ha illustrato il funzionamento del servizio e dell’assistenza: «Abbiamo un impegno notevole, ci occupiamo di 30 famiglie della nostra comunità in lista per l’Emporio, mentre per il Fondo di Solidarietà più di una ventina si trovano a fronte di scadenze di bollette che non riescono a pagare. In più c’è il progetto della Caritas di Gorizia “Famiglie in salita”, dove ci sono famiglie che perdono il lavoro e quindi il dormitorio alla Marcelliana». Valentina Nicassio ha lanciato un invito: «Speriamo che il Centro di ascolto diventi un punto di riferimento di persone in difficoltà che non abbiano paura, timore e pudore a rivolgersi a noi». Nel suo saluto il sindaco Marchesan ha dichiarato: «Come sindaco di tutti sono vicino anche a coloro che hanno meno. Saremo sempre presenti come amministrazione e vorrei ringraziare tutto il volontariato che sta dietro a questo progetto fantastico». Per il direttore della Caritas don Zuttion, esiste anche una crisi di solitudine: «Trovare qualcuno che possa ascoltarti – ha detto - è già importante. Aiutare queste persone che Papa Francesco chiama le “periferie” a sentirsi meno sole, diventa un ponte, una porta aperta alla solidarietà».
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