Cabina Enel staccata a Staranzano: scuole di nuovo chiuse giovedì
Black-out programmato necessario per i collaudi alla primaria “De Amicis” in vista della riapertura. Nuovo disservizio dopo il blocco delle caldaie di lunedì

E se il lunedì nero di Staranzano si reiterasse giovedì? Proprio così, si va verso il “black thursday”: un’altra mattinata di passione per le famiglie alle prese con la prole. Stavolta c’è però in campo una variante elettrica, non più termica per via delle temperature in picchiata e il blocco delle caldaie com’è avvenuto solo due giorni fa, quando è saltata la programmazione didattica.
Dunque a casa, domani, giovedì 27 novembre, bambini e ragazzi iscritti al centralissimo plesso scolastico di ogni genere e grado, compreso il nido. Sospese le lezioni e, appunto, pure l’attività educativa al nido: «Tutte le scuole di piazzale Unicef saranno chiuse a causa dell’interruzione di corrente elettrica dalle 8.30 alle 15.30», annuncia il sindaco Marco Fragiacomo. E-Distribuzione da giorni sta facendo circolare gli avvisi, non la motivazione puntuale al di là dei generici «lavori sui nostri impianti», che tuttavia è tanto semplice e banale quanto essenziale: prima del trasloco nelle settimane della sospensione natalizia va collaudato il sistema elettrico della nuova primaria, la “De Amicis” 3.0.
E, lo spiega sempre il sindaco Fragiacomo, se il trasferimento non viene svolto nei tempi scanditi, il rischio, per quanto remoto, ma pur sempre presente, è di veder volatilizzati i fondi del Pnrr, non irrisori dal momento che l’opera pubblica ha un quadro economico complessivo di oltre 8,4 milioni di euro e di questi quasi 4,8 sono coperti appunto da quel capitolo, mentre 2,8 provengono dalle casse regionali e 806 mila dal Comune. Un immobile su due piani per una superficie complessiva di 2.300 metri quadrati che ospiterà 400 persone tra alunni e personale scolastico nei diversi spazi: aule, palestra, mensa, toilette, laboratori e altri locali comuni.
Il sindaco è consapevole che un altro tornado di disappunto si sta abbattendo sul Municipio. «Per parte mia ho perorato la causa di spostare il giorno al sabato, quando almeno le scuole risultano chiuse, ma Enel ha rifiutato, adducendo la programmazione dei lavori, che va fatta proprio in quel giorno». Il punto è che la cabina in questione, a spanne davanti alla filiale della Bcc, alimenta un’ampia porzione del territorio, con attività e utenze private. Che ricomprende, per capirsi, oltre al polo scolastico in questione anche l’istituto di credito (che però quel giorno ovvierà con un potente generatori preso a nolo per garantire l’attività regolare allo sportello della Bcc), i locali che si affacciano sulla rotatoria e la nota macelleria Regolin.
«Bisogna staccare una cabina da 90 kilowatt – sempre Fragiacomo – per consentire il collaudo. Naturalmente tutti auspichiamo che il periodo del black-out duri meno rispetto all’orario indicato, ma bisogna mettere in preventivo quel lasso temporale». Chiaramente senza elettricità si fermano anche le centrali termiche delle scuole e non possono essere garantiti gli standard minimi di legge sulle temperature, spiega il primo cittadino. Che, però, in situazioni simili – chiarisce lui stesso – non è «tenuto a emettere alcuna ordinanza sindacale, non trattandosi di eventi imprevisti e imponderabili, come per esempio una calamità naturale, bensì di un lavoro programmato da Enel».
La macelleria chiuderà per quella mezza giornata: «Il lavoro va fatto, non si discute – spiega il titolare Lamberto Regolin – e se tutto andrà per il verso giusto è possibile che già alle 12 ci sia il ripristino. Terremo i frigoriferi chiusi, per mantenere il prodotto alle corrette temperature, e riapriremo secondo il regolare orario, una volta scavallato il black-out». Insomma, c’è pure chi l’ha presa con spirito di comunità, nella consapevolezza dell’importanza del collaudo da farsi.
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