Entrano da ubriachi nel presepe e si fanno un selfie: così è stata rotta la statua del pastore

La Polizia locale ha recuperato la testa: era stata infilata sul bastone di un’altra statua. Dipiazza: «Bisogna portare rispetto per i simboli della tradizione»

Gianpaolo Sarti
A sinistra la statua “decapitata”, a destra la Polizia locale davanti al presepe di piazza Unità (Bruni)
A sinistra la statua “decapitata”, a destra la Polizia locale davanti al presepe di piazza Unità (Bruni)

Nessuna azione di matrice per così dire “religiosa”. Nulla, insomma, contro la cristianità e i suoi simboli. Semplicemente due giovani pesantemente alterati dall’alcol che, dopo una serata brava, decidono di entrare nel presepio di piazza Unità a Trieste – sì, proprio entrare come fossero loro stessi personaggi – per farsi qualche foto. E così, tra un selfie con l’asinello e uno con il bue, tra una risata e l’altra, finisce che uno dei due cade rovinosamente per terra, urta un pastorello e gli spezza la testa. E giù altre risate...

Questo quanto trapela dal video che ha registrato il danneggiamento della statua, di fatto decapitata. Buona parte della tragicomica scena è stata infatti ripresa dalla telecamera installata in prossimità della staccionata di legno che delimita l’area del presepio e che i due irrispettosi buontemponi, evidentemente, hanno scavalcato nel cuore della notte, cercando di non farsi vedere dai passanti ma senza curarsi dei dispositivi di sicurezza. La presenza dei sistemi di videosorveglianza, peraltro, è anche segnalata con un cartello posizionato proprio davanti alla casetta in cui sono collocati i manufatti di Giuseppe e Maria con la mangiatoia per il Bambinello. Ma l’alcol, si sa, annebbia la vista.

La Polizia locale ha acquisito le immagini e in queste ore le sta analizzando per risalire alla coppia di giovani con l’intenzione di identificarli. Saranno denunciati per il reato di danneggiamento.

L’episodio ha suscitato un certo scalpore tra sabato – quando si è diffusa la notizia – e oggi, domenica 7 dicembre. Anche perché ogni anno si verificano atti vandalici contro il presepe di piazza Unità, adornata dagli alberi decorati e addolcita dalle musiche natalizie.

 

Rubata la testa del pastore nel presepe: il sindaco fa rimuovere la statua
A sinistra il sindaco Dipiazza insegue la statua mozzata, a destra la Polizia locale (foto Bruni)

Un’atmosfera che si respirava anche oggi, durante l’intera giornata domenicale: intere famiglie di triestini con i bambini al seguito, ma anche centinaia di turisti, complice la giornata dalla temperatura relativamente mite hanno invaso la piazza e il resto del centro cittadino punteggiato dalle casette di legno dei mercatini. Da Ponterosso fino a Cavana e oltre si faceva quasi fatica a camminare. I locali pieni e i bimbi che giocavano hanno contribuito a rendere la domenica molto piacevole, dal clima certamente pre festivo.

In tanti, in piazza Unità, si sono soffermati davanti al presepe. Chi per farsi una foto ricordo, chi anche per commentare il danneggiamento del pastorello. «Certa gente non ha rispetto...», mormorava una coppia di sessantenni. «Ma come si fa? Entrare dentro al presepe da ubriachi e distruggere una statua... ma questi ragazzi non hanno di meglio da fare?».

La testa staccata del pastorello, che in un primo momento sembrava fosse stata rubata, è stata recuperata dalla Polizia locale: era infilata sul bastone di un’altra statua. Con molta probabilità il manufatto sarà riparato e riposizionato al suo posto accanto alle pecorelle e agli altri personaggi del presepio.

Sabato pomeriggio era stato il sindaco Roberto Dipiazza a intervenire in piazza Unità e a occuparsi personalmente, con l’aiuto di un barista, di mettere in salvo il pastorello decapitato. «Bisogna portare rispetto per i simboli della nostra tradizione cristiana – ha osservato – questi comportamenti non sono tollerabili». Che si tratti di azioni volute, cioè di veri e propri atti mirati, oppure di incidenti causati da persone ubriache, in realtà poco cambia: la Polizia locale non intende soprassedere. Gli agenti, dunque, passeranno al setaccio le immagini in modo da individuare una sequenza video in cui sia possibile vedere con chiarezza i volti dei due giovani responsabili del danneggiamento.

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