E’ ufficiale: Alberto Stefani candidato del centrodestra alle elezioni regionali in Veneto
L’annuncio dopo settimane di attesa. Trentadue anni, padovano, vanta già esperienza da sindaco, deputato, vicesegretario federale della Lega

Dopo settimane di attesa, vertici tra i leader del centrodestra, uno sguardo al risultato elettorale delle Marche e della Calabria, è arrivato l’annuncio: sarà Alberto Stefani il candidato del centrodestra alle prossime elezioni del 23 e 24 novembre in Veneto.
Sarà il portabandiera di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Udc e Noi moderati.
Trentadue anni, padovano di Borgoricco, Stefani è già stato sindaco del suo paese, deputato, vicesegretario federale della Lega. E’ un enfant prodige del Carroccio.
«Per me è l’onore più grande». Così Alberto Stefani commenta l’ufficialità della sua candidatura a governatore della Regione Veneto. «Ringrazio la coalizione di centrodestra per il sostegno, ora avanti verso il traguardo - prosegue - Il 23 e 24 novembre siamo chiamati a eleggere il presidente di tutti i Veneti. La nostra squadra è pronta ad amministrare la Regione, in continuità con l’ottimo lavoro di Luca Zaia».
«Il nostro impegno è chiaro: metteremo davanti a tutto, anche alle logiche della politica, le necessità delle persone - spiega Stefani - Accetto questo confronto forte di un’eredità solida. Abbiamo davanti grandi e nuove sfide, che meritano di essere affrontate con energia. A partire dal disagio giovanile, dall’invecchiamento della popolazione, dalla crisi economica internazionale, sino alla difesa dell’ambiente e del lavoro. Trascorrerò la campagna elettorale nelle piazze e nelle periferie dei nostri Comuni, cercando di stringere la mano a quanti più Veneti possibile - conclude Stefani - Ascolterò tutti, compreso chi non la pensa come me».
Ora la corsa elettorale contro Giovanni Manildo, centrosinistra.
A margine della riunione sulla legge di bilancio che si è tenuta oggi pomeriggio, i leader del centrodestra sì sono confrontati sulle candidature per la prossima tornata delle elezioni regionali.
Scambio che - si legge in una nota congiunta - ha portato a definire le candidature del viceministro agli Affari esteri e coordinatore dell’Esecutivo di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli, in Campania, dell’imprenditore ed ex presidente della Fiera del Levante, Luigi Lobuono, in Puglia e del vicesegretario federale e deputato della Lega Alberto Stefani in Veneto. La coalizione, come sempre - viene assicurato - darà il massimo supporto ai suoi candidati.
Le reazioni
Manildo: «La candidatura di Stefani è una scelta dei palazzi romani»
"La candidatura Stefani è una candidatura nazionale scelta nei palazzi romani con un complicato sistema di pesi e contrappesi che comprende oltre agli assessorati da cedere a FDI anche i sindaci delle città capoluogo del veneto, un nuovo centralismo con legge elettorale ad hoc e, probabilmente, l’ipoteca sulla Lombardia. Da quelle parti, evidentemente, di “prima il veneto” è rimasto poco con la candidatura del vice segreterio di Salvini del quale conosciamo bene i rapporti con Zaia. Comunque: era ora! Ho passato due mesi e mezzo in giro per il Veneto senza avversario: stava diventando surreale. Ora finalmente potremo confrontarci, e sopratutto mettere a confronto progetti, ricette, idee. Noi le nostre le abbiamo elaborate negli oltre 200 incontri già fatti nel territorio da luglio, parlando con associazioni, categorie, cittadini, famiglie".
Questo il commento di Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto del centrosinistra, alla notizia della candidatura di Alberto Stefani per il centrodestra.
La biografia
Alberto Stefani nasce a Camposampiero (PD) il 16 novembre 1992 e cresce a Borgoricco (PD).
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Padova con il punteggio di 110 e la lode, tuttora prosegue l’attività di ricerca, anche con pubblicazioni scientifiche sui temi del diritto canonico.
Inizia la sua attività politica a 15 anni, iscrivendosi alla Lega.
A 20 è eletto consigliere comunale a Borgoricco e, poco dopo, coordinatore dei giovani del Carroccio, prima con incarico provinciale, poi regionale.
A 25 diventa deputato, travolgendo i candidati avversari nel Collegio uninominale Veneto 2 - 03.
A 26 si candida a sindaco di Borgoricco, vince le elezioni e, non percependo l’indennità di ruolo, permette ai suoi concittadini di risparmiare quasi 200.000 euro. Completa il mandato da primo cittadino e lancia Gianluca Pedron, che, con la lista civica “Avanti con Stefani”, guadagna oltre il 77% dei consensi e assicura continuità al percorso amministrativo.
Nel 2022 ottiene la riconferma a deputato nel Collegio uninominale Veneto 2 - 01. A Roma si distingue per l’attenzione parlamentare ai temi sociali (cura degli anziani, diritti dei caregiver, lotta al disagio giovanile, violenza su donne e minori).
Nel 2023 è eletto segretario regionale della Liga Veneta, grazie all’appoggio della gran parte del movimento. Dall’1 agosto dello stesso anno è Presidente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale.
Fonda “Veneto domani”, la prima scuola di formazione politica della Liga Veneta. Ogni appuntamento raccoglie in media 600 iscritti e promuove un dibattito maturo e approfondito sia su questioni storicamente vicine al movimento leghista (fisco, autonomia, imprese e lavoro), sia su temi meno esplorati, come innovazione, geopolitica, intelligenza artificiale, difesa del paesaggio e dell’ambiente. Così contribuisce a rinnovare linguaggio e agenda di una nuova generazione di militanti e pure degli amministratori più collaudati.
Cattolico, con esperienze nell’Azione Cattolica, è molto legato alla sua comunità e all’eredità ideale e valoriale ricevuta specialmente dai nonni (uno dei quali, Aldo, operaio alla Breda, era orgogliosamente comunista, come riportato in una intervista pubblicata da Vanity Fair nei giorni scorsi).
Appassionato di letteratura e arte, dipinge e professa il valore della gentilezza: “Credo nel confronto leale fra idee, rifiuto lo scontro personale. In politica non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare. E, se ci sono i presupposti, costruire qualcosa insieme” ha recentemente dichiarato.
In caso di elezione, sarebbe il più giovane governatore in carica e fra i più giovani amministratori della storia italiana ad assumere un incarico di assoluto rilievo, dopo Giorgia Meloni, nominata Ministro della gioventù a 31 anni.
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