Sterilizzazione delle nutrie: partenza in salita a rio Ospo

La campagna avviata dai volontari di Mujaveg si sta rivelando meno semplice del previsto. Gli animali infatti, nononostante le esche, non entrano nelle gabbie



È ufficialmente partita la cattura delle nutrie del rio Ospo. Da alcuni giorni alcuni volontari dell’associazione Mujaveg stanno perlustrando il territorio rivierasco per ingabbiare gli animali destinati poi alla sterilizzazione e al successivo reinserimento in natura. Il Comune ha formalmente chiesto alla popolazione di non interferire con le attività che si svolgeranno nelle ore serali.

Per ora la “caccia” non sta dando però grandi risultati come racconta il portavoce di Mujaveg Cristian Bacci: «Le nutrie, seppur attirate dalle nostre esche (perlopiù verdura cruda ndr) non entrano nelle gabbie-trappola. Sarà più dura del previsto, ma ce la faremo».

Dotati di tesserino e abbigliamento visibile, formati ad hoc dell’Enpa ed autorizzati dalla Regione, i volontari sono entrati in azione con l’obiettivo di dare il via al progetto di riduzione del numero di esemplari presenti sul territorio comunale con metodi ecologici e non cruenti, seguendo le linee base del progetto per il contenimento della nutria approvato dall'Ispra su proposta proprio di Mujaveg e promosso da subito dalla giunta Marzi. Una soluzione alternativa all’abbattimento selettivo inizialmente proposto dalla Regione.

Qualche mese fa, dopo aver setacciato le zone attigue al rio Ospo per rinvenire i grossi roditori (la nutria è la seconda specie più grande in Europa dietro al castoro), i volontari avevano ufficialmente censito 13 esemplari: dieci adulti e tre giovani. Un numero ben al di sotto della stima iniziale che si era attestata a quasi cinquanta animali. Il progetto prevede, dopo la cattura, il trasporto di una nutria alla settimana all'interno della struttura dell’Enpa triestina, in via De Marchesetti. Qui il medico veterinario, una volta valutate le condizioni dell'esemplare, praticherà la puntura con cui verranno sterilizzati sia i maschi che le femmine. Dopo circa 4-5 giorni di permanenza all'Enpa, gli animali verranno reimmessi nel rio Ospo con tanto di apposita marca auricolare. La marcatura sarà di due colori: verde per i maschi e rosa per le femmine. Un procedimento necessario sia per non ripetere la stessa operazione allo stesso esemplare, sia per monitorare il reinserimento dell'animale sterilizzato nel nucleo famigliare di origine.

Un plauso al lavoro dei volontari è giunto dall'assessore all'Ambiente del Comune di Muggia Laura Litteri: «Muggia è l'unico Comune in Friuli Venezia Giulia che ha deciso di procedere con un progetto di sterilizzazione dei castorini, andando quindi controcorrente rispetto alle altre amministrazioni che hanno deciso di puntare a risolvere la questione tramite la soppressione degli animali. Siamo un esempio positivo da seguire». —



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