Stivali e cappello country più forti del caldo estivo

Il giovedì sera da Sticco nel segno dell’atmosfera western
I tre elementi fondamentali sono gli stivali, il cappello e il cinturone, e in ogni stagione si balla con uno stile inconfondibile». Il country non si ferma neanche d’estate e nonostante le temperature elevate ogni giovedì da Sticco l’atmosfera western invade la grande terrazza sul mare, con abiti e accessori a tema. Stivaloni da cow boy per intenderci, cinture con grandi fibbie, cappello d’ordinanza e via libera alla musica.


I protagonisti
A guidare l’evento sono Christian Fragiacomo, in arte dj Wolf, e Laura Bassi, insegnante di danza e cantante. Insieme sul palco e anche nella vita, da oltre dieci anni hanno fatto crescere il movimento a Trieste, conosciuti e apprezzati anche nel resto d’Italia, dove spesso sono protagonisti di festival ed esibizioni. «La serata da Sticco si apre con una lezione base alle 20, la prima è gratuita per tutti, poi dalle 22 in poi si balla liberamente – spiega Fragiacomo –. Si va dai 6 ai 70 anni, coppie, persone da sole e pure famiglie con bambini piccoli. Quasi tutti sono triestini ma ci sono anche friulani e poi capita che chi arriva in vacanza a Trieste, e ama questa disciplina, passi a trovarci. È stato così recentemente, ad esempio, per due amici milanesi». Per molti la serata da Sticco inizia già attorno alle 20. «Veniamo presto per bere qualcosa, per ascoltare musica e per dare un’occhiata al corso che si sta svolgendo – raccontano marito e moglie –: in queste giornate così afose si sta bene e ci rilassiamo un po’ per poi scatenarci quando inizia la festa vera e propria».


Le serate
Il country prevede coreografie di gruppo e momenti di coppia. «Si comincia con un po’ di canzoni d’ascolto – prosegue Fragiacomo – mentre le persone arrivano, poi si alterna la “line dance” quindi balli in fila uno accanto all’altro, ai balli di coppia, al “two steps”, e da un po’ va molto di moda anche il “west coast swing”, sempre una variante del ballo di coppia country. Noi facciamo capo alla scuola Annalisa Danze che ringraziamo, perché quando abbiamo iniziato a sviluppare questo mondo a Trieste abbiamo bussato alle porte di diverse palestre, ma forse nessuno pensava fosse un ballo che avrebbe spopolato, invece c’è stato qualcuno che ha creduto in noi e da lì è cominciato un percorso che ci ha portati ad essere richiesti per esibizioni in tutta la regione e non solo. Abbiamo anche promosso un settore agonistico e contiamo su campioni italiani, con una ragazzina che a gennaio affronterà anche i campionati del mondo. Sono soddisfazioni».


L’abbigliamento
Particolare attenzione dunque va sull’abbigliamento. «Tutto arriva dagli Stati Uniti – continua – dai vestiti agli accessori, compresi i cd di musica, con Laura andiamo oltreoceano almeno una volta l’anno e facciamo “la spesa” per tutti, qualcosa poi si ordina direttamente online. Per chi inizia o per le serate estive, quando il caldo si fa sentire, non è fondamentale indossare tutto, basta qualcosa di leggero, anche se alla fine i veri appassionati non rinunciano mai allo stile». E l’animo country accompagna tante persone anche nella vita di tutti i giorni. Christian e Laura si sono conosciuti proprio grazie al ballo e si sono sposati dieci anni fa, ovviamente con stivaloni e cappello. Un amore sbocciato mentre lei cantava con il suo gruppo e lui faceva il dj: da quel momento non si sono mai lasciati, diventando in città il punto di riferimento per tanti amanti del ballo. Ma tra le coppie non sono l’unica con una storia legata alla disciplina. «Christian è il nostro testimone di nozze, suo padre ci ha accompagnato in auto quel giorno, ovviamente vestito a tema – raccontano Daniela Costanzo e Massimiliano Paluello – anche noi abbiamo optato per un matrimonio con qualche tocco western e alla fine della cerimonia e del rinfresco siamo andati a una festa country, così com’eravamo. È una passione che ti prende tanto, ti “acchiappa”. Qui da Sticco d’estate non manchiamo mai, c’è aria fresca, affacciati sul mare è uno spettacolo, e soprattutto c’è una bella compagnia».


Ci sono poi intere famiglie che ballano, come gli Andreassich, mamma Barbara, papà Paolo, Aurora di 10 anni e Riccardo di 8. «È un modo divertente per uscire di sera tutti insieme e divertirci – sottolineano – anche i più piccoli infatti trovano sempre coetanei per trascorrere qualche ora “dancing”. E poi si sta bene all’aria aperta, in più nostra figlia ha iniziato anche a fare qualche gara ed è molto contenta. Cerchiamo sempre di interessarli e incuriosirli ad attività in movimento e non sedentarie, oggi troppi bambini stanno fermi, incollati a tablet o cellulari, questo invece è un intrattenimento salutare e allegro. Pensiamo anche noi di provare in futuro qualche competizione, perché ci stiamo entusiasmando sempre più».


La country-mania
Ha contagiato anche mamma e figlia, Daniela Nadalut e Roberta Trento, che paiono quasi sorelle. «In realtà da sempre siamo legate a tutto ciò che riguarda il western – spiegano –: andiamo a cavallo, ci piace lo stile e poi inevitabilmente ci siamo avvicinate anche al ballo. Partecipanti ad eventi in tutta Italia, siamo state tantissime volte negli Stati Uniti ed è qualcosa che ci unisce molto. Adoriamo anche l’abbigliamento – aggiungono – che è sempre curato in ogni dettaglio, jeans con camicette o magliette, abbinate ai classici stivaloni, alle cinture con grandi fibbie e ai cappelli. Pure d’estate, anche se ovviamente ci si adatta un po’ alla calura, ma sono particolari ai quali non si può rinunciare se balli country». Il giovedì sera prosegue fino all’una circa. Partecipano soprattutto persone che già conoscono la disciplina, ma capita sempre qualcuno che punta a provare qualche passo. «Forse all’inizio può sembrare un po’ complicato – precisano alcuni habitué – ma non bisogna lasciarsi ingannare, si ingrana facilmente il ritmo. L’importante è non arrendersi alle prime difficoltà, lasciandosi guidare dagli altri, specie quando si seguono balli di gruppo, e proseguire anche se si sbaglia. È fondamentale lanciarsi nella mischia, senza farsi problemi. Invitiamo tutti a provare, siamo come un grande famiglia».


Le origini
In Italia il country è arrivato alla fine degli anni ’80, a partire dalle zone dove operavano le basi militari americane, poi il fenomeno si è diffuso un po’ ovunque nella penisola, con particolare attenzione prima ai balli di gruppo, in discoteche e grandi locali, poi anche sui passi in coppia. La disciplina ha fatto segnare un rinnovato interesse a partire dai primi anni 2000, per diventare sempre più popolare. Le serate country proseguiranno da Sticco fino alla fine di agosto, mentre a breve per Christian e Laura inizierà anche una nuova avventura a Muggia. Da anni infatti conducono un programma radiofonico nazionale sulla principale radio italiana dedicata del settore, “Country Power Station”, e dal 4 luglio trasmetteranno in diretta dal centro commerciale Montedoro.


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