Stojicevic, per sei anni alla guida dei serbi

Il progetto: «In piazza Unità l’opera di un nostro compositore sull’imperatore Costantino»
Lasorte Trieste 14/12/10 - Bogoljub Stojićević, Presidente della Comunità Serbo-Ortodossa di Trieste
Lasorte Trieste 14/12/10 - Bogoljub Stojićević, Presidente della Comunità Serbo-Ortodossa di Trieste

Bogoljub Stojicevic, presidente della Comunità religiosa serbo-Ortodossa di Trieste, dopo sei anni ha concluso ieri il suo mandato. Il suo lavoro, caratterizzato da una proficua collaborazione con le istituzioni locali, ha portato alla realizzazione di molte opere ed eventi. Tra questi, di particolare rilievo quelli del 2009, che rimarrà nella memoria cittadina quale “l'anno dei serbi a Trieste”.

«Da quasi 250 anni – spiega Stojicevic – la Comunità serba rappresenta una parte rilevante della realtà economica, culturale e religiosa della città: furono i serbi del 18.mo e 19.mo secolo a donare a Trieste, oltre al Tempio di San Spiridione, anche più di sessanta palazzi (Gopcevic, Vucetic, Kovacevic, Ivanovic, Kurtovic, Riznic e altri). Nel 2009 ricorrevano i 150 anni dall'apertura del Consolato di Serbia e i 160 anni dalla prima celebrazione nel nuovo Tempio: un caso significativo che il suo restauro, reso possibile anche dall'importante contributo della Regione e del Comune, sia stato inaugurato proprio allora. Il 2009 è stato anche l’anno della famosa mostra “Genti di San Spiridione. I Serbi a Trieste 1751- 1914” al Castello di San Giusto. Le manifestazioni hanno attirato l'attenzione di centinaia di migliaia di persone, sia triestini che turisti». Oltre alla chiesa sono stati ristrutturati il comprensorio parrocchiale, i vani della scuola, la biblioteca e gli archivi. E ancora, la facciata e il tetto della cappella di San Giorgio del cimitero serbo ortodosso. «Vado particolarmente fiero – sottolinea poi Stojicevic – del fatto che la Comunità ha ricevuto un riconoscimento molto importante dalla nostra Patria: la targa denominata “Archivio d'oro” per il miglior archivio sull'etnia serba».

Secondo lo statuto il presidente non può essere eletto per la terza volta, e Stojicevic ha già concluso due mandati. Ma si dice a disposizione per dare ancora il proprio contributo. «Il 2013 è un anno importante per noi, serbi ed italiani – conclude Stojicevic – perché coincide con i 1700 anni dalla promulgazione del celebre Editto di Milano: nel 313 d.C. l’imperatore Costantino (nato nella città serba di Niš) emanò il famoso Editto con il quale il Cristianesimo otteneva libertà di culto. In estate porteremo in piazza Unità il progetto multimediale “Constantinus magnus”, creato dal compositore serbo Aleksandar Sanja Ilic: si tratta di un'opera ispirata alla vita di “Costantino il Grande”, con l'impiego di un’orchestra sinfonica, un grande coro misto, musicisti che suonano strumenti arcaici - chiude Stojicevic - e una compagnia di danza contemporanea, per un totale di 180 artisti.

Martina Seleni

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