Stop a falò e palloni in spiaggia

di Elisa Coloni
Tempi duri per gli amanti dei racchettoni selvaggi sulla battigia, della musica a palla e delle partitelle a bocce con gli amici. Lungo la dorata spiaggia di Grado, infatti, pullulano i divieti anti-chiasso, anti-molestie, anti-sporcizia. Lo stabilisce a chiare lettere l’ordinanza sulla balneazione del Comune, che passa in rassegna tutti quelli che sono i diritti e i doveri del bravo bagnante e, ovviamente, del bravo gestore.
L’obiettivo, per farla breve, è far trascorrere un soggiorno tranquillo e in tutto relax agli ospiti, che per godere del mare gradese pagano e che quindi non intendono fare i conti con palle e palline volanti tra gli ombrelloni o sorbirsi l’ultima hit di Lady Gaga per tutto il pomeriggio. Ecco, dunque, che leggendo l’ordinanza sulla balneazione spunta il vademecum del bagnante da dieci e lode.
Primo divieto, che riguarda un po’ tutti da vicino: no a racchette, racchettoni, calcio e pallavolo. Qualsiasi oggetto colorato e sferico che possa rotolare e colpire qualcuno in testa non deve essere tirato fuori dalla borsa mare. Tutti questi tipi di gioco possono essere praticati rigorosamente nelle zone riservate a tale scopo sparse lungo la spiaggia. Lo spiega il capo spiaggia Cristiano Corbatto: «Giocare con la palla non è consentito né vicino agli ombrelloni, né lungo la battigia, né in acqua. Se ci sono dei bambini e in spiaggia non c’è il pienone di solito tentiamo di chiudere un occhio, ma se sono dei gruppi di adulti a giocare a calcio tra la gente che prende il sole o passeggia li fermiano e li invitiamo a smettere. Chi viene a Grado per la prima volta e non è al corrente della situazione ovviamente protesta, ma poi si adegua sempre». Fondamentale è il rispetto del silenzio.
«Chi vuole ascoltare la radio - commenta ancora il capo spiaggia - può farlo senza problemi, ma a un volume molto basso, in modo tale da non disturbare il vicino di ombrellone. L’unica eccezione è rappresentata dalla musica dei bar all’ora dell’aperitivo. Gli schiamazzi, poi, sono da evitare, perché la gente ha il diritto di stare tranquilla».
Portare al guinzaglio il proprio Fido è, ovviamente, un’ipotesi da non prendere nemmeno in considerazione. Se ci si vuole godere la tintarella accanto al proprio cagnolino ci si deve recare nelle apposite aree “dog friendly”, altrimenti scatta l’altolà.
«Un altro aspetto su cui non si transige è l’accesso alla spiaggia. Racconta ancora Cristiano Corbatto: «Tanti turisti e tanti gradesi tentano di fare i furbi ed entrare, dopo le 17, in bicicletta. Cosa che osteggiamo in tutti i modi, i vialetti sono stati da poco sistemati e dipinti di giallo. Decine e decine di bici che ci passano sopra con le ruote rovinerebbero tutto».
Ma andando avanti con la lista di “no” contenuta nell’ordinanza comunale di balneazione, ecco che compaiono anche divieti più “curiosi”.
Il documento, infatti, sottolinea che è punibile chi fa pubblicità lungo la spiaggia distribuendo depliant, oppure chi si diletta in spettacoli pirotecnici senza possedere la specifica autorizzazione. Oppure chi getta a mare o deposita in cabina rifiuti di qualsiasi genere, accende fuochi e si dà al camping. In pratica - si legge nell’ordinanza - un bagnante può utilizzare ombrelloni e sedie, ma non può, anche nelle spiagge libere, montare tende e campeggiare «oltre il tramonto».
La zona riservata alla balneazione si estende fino a 400 metri dalla riva. Questo specchio d’acqua è off-limits per windsurf, kite-surf, paracadute e simili. Nemmeno ipotizzabile la pesca, compresa quella subacquea. Ai bagnanti che vogliono godersi una nuotata nell’acqua un po’ più profonda (fuori dalla zona riservata alla balneazione), però, viene richiesto di segnalarsi con un galleggiante rosso recante una bandiera rossa.
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