Storie di donne ammazzate da chi diceva di amarle

Generalmente tutto inizia con il “principe azzurro”. Una figura che si presenta come perfetta e gentile e che, mano a mano, diventa un aguzzino senza scrupoli. Quindi il tragico epilogo, e la morte della malcapitata. «Non bisogna pensare però che sia la donna a doverlo evitare, a dover capire la situazione fin dall’inizio. La vittima è una farfalla nella ragnatela, viene manipolata a livelli estremi fino al punto di non ritorno».
Così è stato spiegato in sala Dora Bassi al convegno «La solitudine della farfalla». Un’iniziativa per ricordare Nadia Orlando, Lisa Puzzoli, Michela Baldo e Romina Ponzalli, donne della nostra regione travolte dalla furia omicida di chi diceva di amarle. Relatrici le psicologhe Costanza Stoico e Elena Frison e l’operatrice del Centro anti-violenza Erica Papa, con l’intervento dell’assessore al Welfare Silvana Romano. Oltre ai loro interventi, sono state le testimonianze dirette a dare il vero colpo al cuore. La signora Mariella, madre di Lisa, ha descritto tutte le fasi del calvario di 8 anni della figlia. Un percorso iniziato con un ragazzo quasi d’altri tempi che si presenta alla porta con un mazzo di fiori e che poi isola Lisa da tutti. Una storia che finisce con un’esecuzione pianificata nei dettagli. Quantomeno all’omicida, Vincenzo Manduca, hanno dato l’ergastolo. Per i goriziani poi è stato agghiacciante ripensare al caso di Romina Ponzalli, di cui ha parlato il padre Roberto. «Dopo 15 anni mia moglie non ce la fa ancora a parlarne», ha detto tra le lacrime. Anche qui spicca la brutalità e la freddezza dell’aggressore. Un uomo che passa il tempo al casinò e che riempie di lividi Romina fino a pochi giorni prima della gravidanza. La donna, ex miss Gorizia, era sensibile, responsabile e l’aveva lasciato. Ma lui a quel punto le ha teso l’ultima trappola per finirla con dei colpi di pistola che poi ha rivolto a sé stesso. Vincenzo De Caro morirà dopo qualche settimana di coma. Dopo aver sentito tutto questo è difficile pensare positivo, ma si deve. Il discorso vira infatti verso le inconsapevoli, future vittime. Le esperte consigliano: non sottovalutate i segnali precoci, chiedete aiuto, allontanatevi dal pericolo: non siete sole. —
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