Storie e immagini raccontano la Trieste degli Anni Settanta FOTO

Lotte sindacali, vita quotidiana e fatti di cronaca rivivono nel libro di Ernè e Sabatti che sarà presentato oggi al San Marco
Operai protestano in Piazza Goldoni
Operai protestano in Piazza Goldoni

TRIESTE Formidabili quegli anni. O forse no. Di certo gli Anni Settanta sono stati una stagione che per certi versi allunga le sue luci e le sue ombre fino ai nostri giorni, perché è lì, in quel decennio, che possiamo trovare l’inizio o la radice di ciò che caratterizza tanto del nuovo millennio.

I primi Anni Settanta videro la nascita di generi musicali come il soft e pop rock, con l’ascesa di artisti ancora oggi ai vertici delle classifiche e dei palcoscenici come i Rolling Stones, Bruce Springsteen, Elton John.

Il cinema sfornò pellicole destinate a cambiare l’immaginario di milioni di persone, da “Lo squalo” (1975) che inaugurò l'era del “Campione d'incassi del cinema”, a “Guerre stellari” (1977). La crisi energetica del 1973, in seguito alla Guerra del Kippur, ed una seconda crisi nel 1979 dopo la Rivoluzione iraniana ci riportano a scenari non dissimili a quelli di oggi, mentre è negli Anni Settanta che nacquero i moderni computer: l’Ibm produsse i primi floppy disk nel 1970, il primo microprocessore generale del mondo vide la luce nel 1971 e il primo vero personal computer venne commercializzato nel 1977.

Insomma, a quarant’anni di distanza i “Settanta” appaiono come un’epoca lontanissima e vicinissima al tempo stesso. E Trieste? Com’era e cosa succedeva a Trieste in quegli anni? Anche la Trieste di quel decennio è lontanissima e vicinissima? Per avere una risposta basta leggere il libro "Trieste Anni Settanta" (Comunicarte), con fotografie di Claudio Ernè, testi di Claudio Ernè e Pierluigi Sabatti. Il libro viene presentato oggi (domenica) alle 17.30 al Caffè San Marco. Ne parleranno lo storico Roberto Spazzali, l'editore Massimiliano Schiozzi di Comunicarte e i due autori.

Un operaio nella fabbrica della Calza Bloch
Un operaio nella fabbrica della Calza Bloch

In quasi trecento pagine con oltre duecento fotografie il libro racconta uno dei periodi più intensi e originali della recente storia di Trieste. Dalle proteste sindacali a quelle studentesche, dalla vita quotidiana fino agli episodi più eclatanti di cronaca, il volume squaderna una visione a tutto campo della realtà di allora.

L’obiettivo di Claudio Ernè, fotografo, storico della fotografia e per tanti anni cronista di strada, di quelli che si consumano le scarpe correndo dietro alle notizie, coglie con straordinaria efficacia non solo i momenti topici ma anche lo “spirito del tempo”: quelle espressioni, sfumature, quei particolari che meglio di qualunque memoria sanno restituire il senso e l’anima di un’epoca.

L’arrivo del transatlantico “Cristoforo Colombo”
L’arrivo del transatlantico “Cristoforo Colombo”

«A Trieste - scrivono Erné e Sabatti in prefazione - in quegli anni si erano affastellati problemi e contrapposizioni spesso diverse da quelle del resto del Paese: una scena atipica, una specificità tutta triestina, tra cui spiccava una deindustrializzazione arrivata anzitempo congiunta alla presenza sul palcoscenico di antichi problemi sventolati come fossero bandiere: bilinguismo, italianità, razzismo antisloveno, municipalismo».

«Un crogiuolo - si legge ancora nel libro - in cui oltre alla nascita della Lista per Trieste ha paradossalmente trovato spazio in un verso il processo per i crimini della Risiera- unico campo di sterminio nazista in Italia - e nell'altro la riforma manicomiale di Franco Basaglia, a cui hanno attinto in molti in Italia e all'estero fino alla definitiva promulgazione della legge 180». E non era che l’inizio.

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