Strage nel Veronese, il carabiniere monfalconese va ad assistere il fratello ferito

Il maresciallo, di stanza nella città del cantiere giuliana, è stato scortato dai colleghi che l’hanno accompagnato a Verona affinché assistesse al fratello carabiniere

Tiziana Carpinelli
Il carabiniere Domenico Gabriele Martella, fratello del maresciallo Emanuele Martella di stanza
Il carabiniere Domenico Gabriele Martella, fratello del maresciallo Emanuele Martella di stanza

Ore di grande apprensione, ma anche di tanta solidarietà, nell’Arma Monfalconese per il carabiniere Domenico Gabriele Martella, fratello del maresciallo Emanuele Martella di stanza alla Stazione dei Carabinieri di via Sant’Anna, nella città del cantiere.

Venticinque anni, militare del quarto battaglione di Mestre, originario di Teramo, è il primo a esser stato estratto vivo dalle macerie di Castel d’Azzano. Ha riportato diverse fratture e lesioni, ma non è in pericolo di vita.

Martedì mattina, dopo la strage, i colleghi di Monfalcone hanno immediatamente scortato il fratello Emanuele fino a Verona, per far sì che il maresciallo possa concentrarsi sull’assistenza al parente. Tutto il reparto è al fianco della famiglia Martella ed esprime massima solidarietà e vicinanza al ferito, nel momento di comprensibile choc, per quanto accaduto a sé e al proprio comandante Marco Piffari, deceduto. Domenico Martella ha raccontato in esclusiva nazionale al Tg1 gli strazianti momenti: “Ero sulle scale, tenevo lo scudo alto. E poi è arrivata in meno di un secondo l'esplosione. Un boato fortissimo e il peso delle macerie che crollavano da sopra e che mi hanno schiacciato”.

Quindi il buio, le “urla di chi era rimasto ferito e io che gridavo, cercavo di farmi sentire da sotto. Per chissà cosa, fortuna o altro, sono qua adesso, ma il pensiero va comunque sempre a loro – così il carabiniere Martella, sul letto d’ospedale -: per chi non c'è più e anche per chi si è fatto male”. 

E parlando del suo comandante Piffari, perito nell’esplosione, l’ha definita “una tragedia immensa, una perdita che non si può spiegare per tutti noi: non solo a livello professionale, ma anche per la persona umana che era”. Continuerà a fare il carabiniere? “Assolutamente sì”, la risposta di Domenico Martella. Nei secoli fedele.

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