Su misura o standard: a Trieste è corsa all’acquisto di divisori in plexiglass

Affari d’oro per le ditte che producono pannelli protettivi. I prezzi? Per i modelli più semplici si parte dai 100 euro

TRIESTE A Trieste impazza la corsa ai divisori in plexiglass. Farmacie, alimentari, uffici, ambulatori e più di recente hotel, bed&breakfast, negozi, bar, ristoranti, parrucchieri e saloni legati al mondo dell’estetica. Gli ordini sono continui. Soprattutto in vista della ripartenza di lunedì.

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Per un bancone la spesa media si aggira attorno ai 100 euro, ma il prezzo può salire se viene richiesto un materiale più spesso o se l’adattamento richiede supporti e misure particolari. Il più gettonato è l’autoportante, con uno spazio utile per il passaggio di merce, scontrini e denaro, che non comporta grandi modifiche e si installa in modo facile e rapido. La maggior parte delle aziende, di tutti i settori, ha già deciso di posizionarlo, anche in assenza di obblighi o regole precise. Per la tutela del personale e dei clienti. «È un materiale che già usavamo per insegne e cartellonista, ma adesso abbiamo convertito la produzione per i richiestissimi divisori. D’altra parte il mercato è cambiato - spiegano da Bro&Sis Snc di Piero e Veronica Manosperti - e ci siamo adattati. Per il momento il prezzo del materiale base non è salito, speriamo non succeda nei prossimi mesi. Da noi la domanda è soprattutto per il plexiglass da bancone o reception, autoportante e leggero, con il buco passacarte. Lo chiedono tanti uffici e qualche negozio di abbigliamento. La ristorazione, per quello che ci riguarda, attende ancora di capire l’ evoluzione delle disposizioni».

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Per i banconi di misure ridotte si parte da 60 euro, mentre i più gettonati si attestano come detto sui 100 euro. Una spesa comunque ingente per molte attività, considerando i mesi di stop e le altre misure di adeguamento dei vari spazi, tra sanificazioni e acquisto di gel, guanti, mascherine e altre protezioni. «Sì stiamo ricevendo moltissime richieste - confermano anche da Pasinati&LB -. Le prime sono arrivate già tempo fa da parte delle rivendite i di alimentari, compresi i piccoli negozi di frutta e verdura. Poi sono arrivate altre categorie, come i commercialisti, gli ambulatori, i dentisti e ancora tanti uffici. Abbiamo fatto già sopralluoghi per installare plexiglass in alcuni alberghi e i clienti ci chiedono spesso anche consigli e suggerimenti».

Anche da Integrafica Pubblicitaria le persone hanno bisogno di aiuto. «La normativa su questo fronte non è chiara - spiegano -. Quindi la gente non sa cosa fare, domanda se ci sono novità, ma intanto si sta dotando dei divisori. Prima da noi le richieste riguardavano farmacie e supermercati, ora diversi settori. Ci sono i plexiglass standard, già pronti e solo da posizionare e poi ci sono quelli da ordinare su misura». «Non solo plexiglass, c’è anche il più resistente policarbonato - raccontano da Art Group Graphics -. Noi ne abbiamo fornito uffici, ristoranti e trattorie e, di recente, anche un’azienda che opera nel mondo del caffè. I clienti sono operativi cioè in vari ambiti».

A chiedere divisori ultimamente sono anche ditte attive nel mondo della bellezza che, come tanti altri, non ha avuto ancora precise indicazioni. I titolari di saloni però hanno comunque deciso provvedere in autonomia, questi giorni. «Le vendite sono continue - dicono anche da Plexistar Innovation - prima con clienti che già ci conoscevano, ora con i nuovi. Dopo farmacie e alimentari sono arrivati bar e locali, studi medici. Adesso chiedono barriere per parrucchieri e per centri estetici, che puntano ad attrezzarsi con nuove misure di sicurezza, prima di ricominciare a lavorare». —


 

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