«Su quell’isola greca ho visto l’inferno. Salva per miracolo»

TRIESTE È riuscita finalmente a fuggire dal devastante incendio che si è scatenato sull’isola di Thassos. L’ex corista del Verdi Ingrid Eleni Kuris è salita a bordo di un traghetto insieme al marito e poi, in auto, è partita verso Trieste. Un lungo viaggio attraverso Macedonia, Serbia, Croazia e Slovenia, che la allontanerà definitivamente dall’incubo vissuto in Grecia.
A dare notizia della partenza della donna è stato lunedì, a metà giornata, il figlio Armando: «L’incendio non è ancora stato spento - ha raccontato al telefono -. I miei genitori sono riusciti comunque a partire e mi hanno chiamato da Belgrado, dove si sono fermati a riposare prima dell’ultima tappa fino a Trieste. Mia mamma ha avuto paura. Le fiamme avevano circondato il piccolo paese di Kaliraki, ma fortunatamente la casa non è stata toccata dal fuoco. Solo per precauzione hanno bagnato il tetto e le pareti. Ma lì vicino ben sei case sono state distrutte dalle fiamme».

Nel corso della giornata, poi, è stata la stessa Ingrid a rispondere direttamente al cellulare. «È stato tremendo, un vero inferno - ha riferito la donna, mentre la sua auto attraversava la Croazia -. Ho avuto davvero tanta paura. Le fiamme erano a meno di un chilometro dalla nostra casa ma fortunatamente, all’ultimo, l’altra sera il vento ha girato. Così l’incendio si è come fermato. È stato un miracolo».
«La situazione - prosegue - si è fatta difficile quando mi sono resa conto che gli aerei e gli elicotteri non potevano più sorvolare la zona delle fiamme. Il mare era in burrasca e i mezzi non potevano raccogliere l’acqua. Noi, a causa del fumo, non riuscivamo a respirare. La situazione era drammatica. Avevano chiamato gli uomini a tagliare gli alberi per bloccare il diffondersi delle fiamme. La fuliggine entrava nella gola. Così non ci è rimasto che attendere e sperare. Fortunatamente il vento ha girato e l’incendio si è lentamente placato». Una circostanza che ha permesso quindi all’ex corista del Verdi e al marito di fuggire dall’isola. «Dopo aver controllato tutto in casa ed essere andati in paese per renderci conto della situazione, siamo riusciti finalmente a imbarcarci. Non è stato facile, però, perché molti traghetti erano stati requisiti dai vigili del fuoco e dai militari».
Alla fine, però, è arrivata la tanto agognata autorizzazione. «Mentre la nave si allontanava da Thassos - racconta ancora la donna, con la voce rotta dall’emozione - non riuscivamo più a vedere l’isola perchè era completamente avvolta dal fumo. È stato come la fine di un incubo. Ora, per fortuna, tutto è finito. Ma i danni sono stati moltissimi. Le fiamme hanno distrutto 45 case in tutta l’isola».
Per questo motivo nelle ultime ore è stata disposta dalle autorità l'evacuazione di una parte dell'isola, in particolare, dei villaggi di Prinos Kazaviti e San Pantaleimon. I centri abitati, appunto, più colpiti dai roghi innescati, da quanto si è appreso, dalla tempesta di fulmini caduti sull’isola nella zona a nord del mar Egeo. Un vero e proprio paradiso in cui, nonostante il turismo di massa Thassos, gli abitanti sono riusciti a preservare le bellezze naturali. Thassos è considerata non a caso una “perla verde” grazie alla ricchezza della vegetazione, particolarmente fitta anche se ciclicamente aggredita da fiamme e incendi estivi. Come quello, devastante, scoppiato appunto nei giorni scorsi.
«Lascio Thassos che ancora brucia - è l’ultimo saluto all’isola postato da Ingrid Eleni Kuris su Facebook prima di partire -. Lascio un pezzo del mio cuore tra la cenere di chi ha perso tutto. Penso agli animali morti intossicati. È una grande tristezza vedere un paradiso che a fatica ritroverà il suo splendore». E ancora: «Ti saluto Thassos col bruciore nella gola e nel naso. Porto nei capelli l’odore del fumo. Che però - ironizza - andrà via col primo shampoo».
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