Sui bus di Trieste arriva il sensore “anti-portoghesi”

Trieste Trasporti misurerà il flusso dei passeggeri. Utenti senza biglietto: si stima un mancato incasso di due milioni
Una macchina obliteratrice a bordo di un bus
Una macchina obliteratrice a bordo di un bus

TRIESTE Contapasseggeri su bus e tram. Dietro l’anodino acronimo Apc (Automatic passenger counting) Trieste Trasporti aggiorna l’apparato tecnologico a bordo dei bus, affina la capacità di drenare dati utili per pianificare la mobilità sul territorio, rafforza la candidatura nella gara in corso per il Tpl (trasporto pubblico locale). E anche, se ufficialmente non lo dice, coglie l’occasione per quantificare il fenomeno dei “portoghesi”, ovvero dei viaggiatori che non pagano il regolare biglietto. L’obiettivo è «disporre di un cruscotto di analisi relativo al carico per linea, per bus, per orario», precisa il presidente Giovanni Longo.

La società, controllata dal socio pubblico Amt per il 60,06% e partecipata per la restante quota dal colosso Arriva (in mano alla tedesca Db), è intenzionata a installare sui 207 mezzi della flotta aziendale apparecchiature progettate allo scopo di censire il numero di passeggeri quotidianamente veicolati. Già 70 mezzi sono stati equipaggiati con precedenti versioni di contappasseggeri.

Il bando, pubblicato l’altro ieri, prevede una fornitura “tripartita”: testa di lettura per ciascuna porta e dispositivi di interfaccia; protocollo di dialogo tra i dispositivi di lettura e il computer “Avm”; dispositivi accessori per la configurazione dei sistemi di conteggio. «Attraverso sensori collocati sopra le porte del mezzo - chiarisce Longo - vengono conteggiate le salite e le uscite dei passeggeri». Una commessa di tutto rispetto, stimata 850 mila euro Iva esclusa. Interessati all’operazione sono 24 bus 7-9 metri e 183 mezzi 10-12 metri.

Questa posta di 850 mila euro rientra nella voce complessiva degli investimenti di innovazione tecnologica decisi dall’azienda, voce che ammonta a 3 milioni: un milione, come riportato una ventina di giorni fa, riguarda l’installazione di telecamere su bus e tram per accrescere il livello di sicurezza nei confronti di scippatori e borseggiatori. La gara per questi dispositivi scadeva giusto ieri.

Per quanto invece riguarda i contapasseggeri, il termine per il ricevimento delle offerte - da preparare in lingua italiana - è fissato alle ore 12 del 25 luglio prossimo venturo, le buste saranno aperte il giorno seguente alle ore 10, dalla firma del contratto scatteranno 12 mesi per la consegna dei sistemi. Il dirigente responsabile del procedimento è Dario Del Bo, che nell’organigramma aziendale presiede alle attività commerciali.

Longo puntualizza che il contapasseggeri non verrà utilizzato per chi monta sul mezzo pubblico privo del titolo di viaggio. «Una piaga della società - aggiunge Longo - non abbiamo gli elementi per una stima precisa, quindi preferiamo non sbilanciarci. Purtroppo è un fenomeno che esiste in tutta Italia». In verità, secondo indicazioni aziendali ufficiose, in passato il dossier-portoghesi era stato pesato nella misura del 10% dei frequentatori del mezzo pubblico: poichè la vendita dei biglietti frutta a Trieste Trasporti circa 20 milioni di euro, l’eventuale mancato incasso potrebbe aggirarsi - se la stima fosse confermata - a quasi 2 pesanti milioni di euro.

A proposito della lizza per il trasporto pubblico locale, Longo si limita a ricordarci che «la gara è in corso» e che la società consortile a responsabilità limitata (scarl), costituita dalle concessionarie uscenti, è stata convoicata ad alcune sedute pubbliche dall’amministrazione appaltante, che è la Regione.

Anche sul bilancio 2015 Longo non è prodigo di informazioni e rimanda all’assemblea dei soci in calendario il 7 luglio. E anche in questo caso, ricorrendo a fonti aziendali ufficiose, qualche notizia sui principali indicatori trapela: l’esercizio, già approvato dal consiglio di amministrazione, ricalcherebbe pressapoco le cifre del bilancio 2014, con alcuni lievi miglioramenti. L’utile viaggerebbe attorno ai 9 milioni e il margine operativo lordo attorno al 25% dei ricavi, che a loro volta si attestano attorno ai 75 milioni di euro. Più o meno i due terzi dei ricavi vengono assicurati dal corrispettivo di servizio ergogato dalla Regione.

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