Sul caso terlis l’Ascom prende le distanze

La querelle sul “terlis”, la tuta degli operai, che dopo una giornata di lavoro, secondo alcuni, non dovrebbe girare in città, soprattutto in negozi e bus, sta portando in superficie non solo il reciproco fastidio tra l’ex delegata dal sindaco Antonella Sordoni, che il tema l’ha inserito, per «motivi igienico sanitari», nei 14 punti stilati con alcuni colleghi per il rilancio della città, e la stessa prima cittadina, ma anche uno scontro interno alla categoria dei commercianti.
Da un lato c’è il gruppo di esercenti guidato dalla stessa Sordoni, che di recente ha organizzato un incontro pubblico per presentare la piattaforma in 14 punti, e dall’altro l’Associazione commercianti, che non rappresenta tutti gli operatori cittadini del settore, ma dà in ogni caso voce a oltre la metà di loro. Il presidente dell’Ascom, Roberto Antonelli, sembra però ritenere il dissenso circoscritto di fatto alla sola titolare di un locale pubblico del centro, le cui affermazioni ha trovato, in ogni caso, lesive dell’immagine di Monfalcone.
Il sindaco dal canto suo ieri si è trovata a dover smentire la voce secondo la quale l’amministrazione comunale avrebbe addirittura emesso un’ordinanza o un provvedimento per vietare alle persone con la tuta da lavoro addosso di circolare in città. «Nessuno ha mai nemmeno pensato di approvare ordinanze o altro per vietare il passeggio in città di persone con tute da lavoro», ha detto, ricordando di avere voluto il “terlis” esposto nel Museo della Cantieristica, come simbolo «delle fatiche e del dolore legato ai tanti incidenti e alle morti causate dall’amianto». Ha aggiunto: «Diffondere notizie inesistenti sembra essere diventato un modo per polemizzare con l’amministrazione comunale, mancando ragioni più serie di critica. Per questo voglio categoricamente smentire l’informazione che è stata fatta circolare, e che è stata raccolta da alcuni cittadini, secondo la quale il Comune avrebbe adottato un’ordinanza per vietare alle tute blu di circolare per via Sant’Ambrogio».
All’incontro con il gruppo di commercianti guidati da Sordoni il sindaco spiega di aver preso parte tenendo fede alla linea del «confronto con tutti, perché proprio da questo confronto possono emergere idee nuove e contributi». La fattibilità delle proposte verrà in ogni caso «considerata e valutata dall’ente nel contesto del programma che la giunta sta portando avanti. Con questa logica abbiamo partecipato all’incontro promosso da un nuovo gruppo di operatori del commercio: abbiamo ascoltato le loro proposte e abbiamo indicato i programmi dell’ente», aggiunge.
L’Ascom pare intanto abbastanza in sintonia con la Fiom Cgil che mercoledì mattina ha effettuato una manifestazione di protesta e a difesa del «diritto alla tuta» davanti al locale di Sordoni. «La storia di Monfalcone è costruita dal secolo scorso attorno alla grande industria che ha sempre richiamato manodopera di ogni provenienza – afferma il presidente dell’Ascom Antonelli, esprimendo la solidarietà della categoria alle maestranze, italiane e straniere – e tanto più oggi in tempi di globalizzazione. Oggi, come allora, dobbiamo saper dare risposte e opportunità di inserimento per creare una società migliore e partecipata, senza evocare diversità tra una immaginata “bella gente” e i presunti altri: non esistono persone di serie A o di serie B, ma persone».
Antonelli, quindi, garantisce che Confcommercio Ascom Monfalcone «si impegnerà ancora di più per unire, creare sinergia tra tutti, perché la multiculturalità sia un valore aggiunto a beneficio di tutta la comunità».
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