Sul Guardian la multa all’amaca Proteste online e flash mob

La pagina della Polizia locale inondata di commenti. Molte critiche alla sanzione al turista austriaco. E qualcuno lancia per oggi la mobilitazione proprio a Barcola

TRIESTE. Tra ironia e polemiche la notizia della multa comminata dalla Polizia locale a un turista austriaco che dormiva sulla sua amaca a Barcola, ha fatto rapidamente il giro d’Italia e non solo. Ripresa da testate internazionali, nazionali, locali, da agenzie di stampa e da gruppi social. E oggi è previsto anche un flash mob, dalle 18 alle 19 in pineta, dal titolo “tutti in #amaca”: gli organizzatori annunciano online che «l’obiettivo è rivendicare il diritto al pisolino a Barcola cullato dal dondolio di un’amaca. Gli hashtag dell’iniziativa sono #amachelibere #disobbedienzacivile. È stato realizzato un evento Facebook – si legge – al quale in poche ore hanno già aderito 50 persone. Gli organizzatori si augurano quindi la presenza di almeno un centinaio di disobbedienti civili in amaca».

Difficile capire però se si tratti di una protesta o solo di una provocazione. Dal Guardian all’Ansa, da Il Fatto Quotidiano a Rai News, passando per Il Mattino, la Gazzetta di Parma, L’Unione Sarda o La Gazzetta del Mezzogiorno, in tanti hanno ripreso il comunicato emesso dagli agenti triestini, che l’avevano subito diffuso proprio sui social, attraverso la pagina ufficiale della Polizia locale, Agente Gianna. Pagina “presa di mira” ieri con oltre 500 commenti sull’argomento, molti contro la multa emessa, in particolare per l’assenza di cartelli chiari a evidenziare il divieto. Limitazione peraltro sconosciuta anche a molti triestini. Tanti utenti, anche in altre città, hanno condiviso la notizia, dichiarandosi sorpresi per un gesto che spesso viene adottato da bagnanti in estate, in Italia e all’estero, in presenza di alberi o spazi ombreggiati.

La dimostrazione prevista oggi a Barcola punta a protestare contro il regolamento in vigore, e l’annuncio della stessa è stato diffuso anche via mail, a firma del “Collettivo Amache Libere”. Resta da capire se le persone che hanno pubblicato l’invito al flash mob davvero si presenteranno e rischieranno, a loro volta, di essere multate. Su Twitter viene utilizzato anche l’hastag #amachelibere, per raccontare l’episodio. Ma è su Facebook soprattutto che la discussione è vivace e ancora continua. «Punire un turista per l’amaca tra gli alberi quando non esiste un divieto chiaramente visibile in tal senso è poco intelligente. Bastava spiegare che non si può – scrive un utente come tanti altri – e fargliela togliere». E alla luce delle tante considerazioni espresse dalla gente contro la sanzione, qualcuno scrive: «Abbiamo capito, dai commenti generalizzati, che abbiamo fatto una figura del cavolo. Contattatelo, toglietegli la multa e chiedetegli pure scusa». —


 

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