Sul Sabotino ricompare la scritta “Tito”

E sul Sabotino tornò a campeggiare la scritta “Tito” senza, però, “Nas”. Ad accorgersene, ieri pomeriggio, in tanti che hanno chiamato la redazione per segnalare l’ennesima mutazione di quella enorme scritta. Ma, al contrario delle occasioni precedenti, non è stato un colpo di scena consumatosi nella notte, con il favore delle tenebre. Il ripristino della scritta “Tito” è stato regolarmente autorizzato dalle autorità slovene. Protagonista un gruppo di attivisti in vista del 9 maggio, data «della vittoria contro il nazismo», fanno sapere dalla Slovenia. Peraltro, è annunciata anche una fiaccolata con la scritta Tito che verrà illuminata dalle candele. Nessuna provocazione nei confronti dell’Italia ma un’iniziativa ad “uso e consumo” del Paese confinante.
Quella porzione del monte Sabotino, lo ricordiamo, è stata teatro di diverse iniziative “lessicali”. Si cominciò durante il drammatico secondo dopo guerra: la scritta Nas Tito (Nostro Tito) campeggiava sulla montagna a voler intimidire i goriziani rimasti in Italia, mentre a pochi metri stava sorgendo Nova Gorica. Sul versante italiano del monte, sulla sinistra della casermetta, i militari del nostro Esercito avevano composto la scritta W L’Italia, rispolverata nel 2004 per rispondere alla “provocazione” slovena. Poi Nas Tito è diventato Tito, Slo, non prima di essere stato proposto in versione notturna, illuminato da cento fiaccole che determinarono anche un incendio di sterpaglie sul monte. Infine, un anno fa, apprì la scritta “Vstaja”: in sloveno significa insurrezione ed è la sigla del movimento di protesta che si espanse in tutta la Slovenia anche a causa della crisi economica. (fra.fa.)
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