«Sulla 56 bis serve un’accelerazione»

Appello del Comune di Mossa a quello di Gorizia. Feresin: «Frettolose e infondate le affermazioni dell’ex sindaco Tuzzi»
Di Francesco Fain

MOSSA. «Ora siamo, forse, a un passo dalla realizzazione della 56 bis, e tutti devono fare il possibile affinchè quest’opera abbia l’accelerazione necessaria».

Lo dice a chiare lettere il sindaco di Mossa Elisabetta Feresin. E la sua frase “suona” come un appello al Comune di Gorizia a fare presto. La Feresin interviene in seguito alle dichiarazioni dell’ex sindaco Tuzzi in merito al ritardo del Comune di Gorizia nella realizzazione della variante alla strada regionale 56, per quanto di propria competenza. L’ex primo cittadino di Gorizia aveva tirato in ballo il Comune di Mossa il quale, bocciando la proposta del Comune di Gorizia sul tracciato della variante allora ipotizzato, avrebbe comportato un ritardo nell’attuazione dell’intervento da parte di Gorizia. «Le recenti e frettolose affermazioni dell’ex sindaco Tuzzi sulla corresponsabilità del Comune di Mossa in merito agli enormi ritardi sul completamento della 56 bis necessitano di alcune doverose precisazioni - premette il sindaco di Mossa -. Tuzzi dovrebbe sapere, essendo stato all’epoca consigliere comunale, che il primigenio progetto sulla variante alla 56, elaborato allora dal Comune di Gorizia, prevedeva una direttrice che dalla Mainizza entrava direttamente nel centro del paese di Mossa, per la precisione in prossimità della casa cantoniera: un progetto assurdo, inaccettabile, al limite della provocazione. Tanto per capirci per eliminare il traffico dal centro di Lucinico, si voleva scaricare tutto sulla via Olivers di Mossa. Bene, anzi benissimo, fece allora il Comune di Mossa a rigettare tale insensata proposta».

«Questo accadeva nel 1999, che nulla ha a che vedere con l’attuale progetto di variante che nasce nel 2005. I ritardi di quest’ultimo sono purtroppo noti e non si possono certo addebitare al Comune di Mossa, come il signor Tuzzi ben sa, e come i fatti lo dimostrano. In merito a ciò va detta anche qualche verità. Il Comune di Mossa, nella sua interezza, in particolare con l’ex sindaco Pierluigi Medeot affiancato dal capogruppo di minoranza Sergio Medeot, fin dal 2004 ha fatto da traino nel ricercare una soluzione percorribile che coniugasse la vivibilità di Mossa e Lucinico ed anche lo sviluppo di un’area che può dare una prospettiva di crescita economica alla destra Isonzo. Su questo ci sono testimoni. Altro che responsabilità sui ritardi! Infine mi preme ricordare che, nonostante il ventilato ritardo e gli evocati “tentennamenti”, l’intervento di competenza del Comune di Mossa è già stato progettato (espropri compresi), appaltato, eseguito e rendicontato alla Regione».

Conclude Feresin: «L’ex sindaco Tuzzi, assieme ad altri, è stato sempre un attento osservatore sull’andamento della 56bis: se la bretella si concluderà presto e bene in qualche modo sarà anche merito suo».

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