Sulla fattura inviata alla morta: «Lettera di disdetta incompleta»

Sulla bolletta inviata alla donna deceduta il 26 agosto scorso, l’Eni si difende attaccando. Vecchia tattica, comunque giusto sentire tutte le campane. Erano già stati contattati giovedì ma non...

Sulla bolletta inviata alla donna deceduta il 26 agosto scorso, l’Eni si difende attaccando. Vecchia tattica, comunque giusto sentire tutte le campane. Erano già stati contattati giovedì ma non avevano risposto a due mail del giornale. «In riferimento all'articolo dl titolo "Eni bollette pazze anche ai morti", mantenendo per correttezza l'anonimato del cliente che però è stato individuato, Eni ritiene opportuno precisare che la signora che ha lamentato l'emissione della bolletta di una fornitura elettrica alla madre deceduta nel mese di Agosto 2015 , lo scorso mese di novembre ha scritto due lettere a Est Più con richiesta di cessazione allegando un certificato di morte. Richieste che si sono rilevate non regolari in quanto non erano firmate (in una era apposta una sigla "per" il nome della defunta). Inoltre, non vi era alcun riferimento utile per individuare l'indirizzo del mittente per poter fare pervenire la bolletta di cessazione», sta scritto nel comunicato.

«Grazie ad una verifica effettuata dal personale Est Più è stata identificata la figlia della cliente che, per un servizio di cortesia, è stata contattata personalmente da un operatore, il quale le ha spiegato come avrebbe dovuto procedere per effettuare l'operazione di cessazione del contratto. Inoltre è stato chiarito alla signora che in assenza di regolare documentazione non si sarebbe potuto procedere con l'operazione di chiusura del contratto. L'operatore fu ringraziato per la cortesia ma da allora non risultano pervenute ulteriori richieste di cessazione della fornitura. Ecco perché è stata emessa la bolletta come fornitura attiva e sulla base di un consumo stimato».

«Effettuando questa verifica Eni ha accertato anche che il cliente risulta ad oggi debitore di importi fatturati prima della data del decesso, anche per la fornitura gas. Eni resta comunque a disposizione della figlia della cliente deceduta per regolarizzare in modo definitivo sia la posizione contrattuale che quella relativa al saldo delle bollette non regolarizzate». Per l’Eni il ciente, par di capire dalla risposta, non sempre ha ragione. Storie di straordinaria burocrazia.

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