Sulle case Pater i grillini accusano Vecchiet

Il M5S contro il Comune di Ronchi per non aver chiesto i fondi regionali. Il sindaco: «Sono beni dell’Ater»
Altran Ronchi - case Pater
Altran Ronchi - case Pater

RONCHI DEI LEGIONARI. Il Movimento 5 Stelle va all’attacco. E nel mirino c’è l’amministrazione comunale di Ronchi dei Legionari, accusata di non aver chiesto alla Regione adeguati finanziamenti per la ristrutturazione del rione delle “Casette”. I pentastellati fanno riferimento al fatto che, a dicembre, la giunta regionale ha approvato una delibera finalizzata all’applicazione del programma delle politiche regionali abitative, con un finanziamento, su proposta dell’Ater, complessivo di 13,9 milioni di euro. «Quando i dettagli del finanziamento sono diventati pubblici - sostengono il consigliere regionale Ilaria Del Zovo ed i consiglieri comunali Lorena Casasola e Denis Deiuri - abbiamo scoperto, con una certa sorpresa, che non sono state chieste risorse per il recupero e la sistemazione delle case Pater, le quali versano in una situazione di degrado inaccettabile. Alle porte della cittadina è facile imbattersi in queste abitazioni murate che dovrebbero essere messe a disposizione dei nuclei familiari bisognosi da tempo in attesa di un alloggio».

Immediata la replica dal “palazzo”. «Ci siamo insediati agli inizi di novembre - spiega il sindaco Livio Vecchiet - e ci siamo trovati nell’assoluta emergenza di spendere 900mila che, altrimenti, sarebbero finiti nell’avanzo di amministrazione. Abbiamo dovuto correre ed è naturale che qualcosa ci sia sfuggito. È bene ricordare che le abitazioni sono dell’Ater, sono stati elaborati parecchi progetti e non sappiamo quali siano le intenzioni dell’Ater stessa. Sparare a zero senza conoscere bene la materia - conclude - mi appare inacettabile. Non siamo mai stati con le mani in mano, nemmeno in questa lunga e controversa vicenda».

Ma per il M5S è uno scandalo che ogni volta che un alloggio si svuota, vengano murati gli ingressi e a distanza di anni non ci sia ancora un serio progetto di recupero. «Il piano regolatore prevede nuove cementificazioni, nuovi edifici commerciali, nuovi uffici e chi più ne ha più ne metta. Noi - continuano - rimaniamo dell’idea che quella zona debba essere riconosciuta da tutti per la sua tipicità e per la caratteristica struttura di queste costruzioni. Dobbiamo puntare su un progetto di riqualificazione che valorizzi al massimo l’esistente». I pentastellati sottolineano che i finanziamenti della Regione potevano essere utilizzati per mettere a norma, anche in via temporanea, almeno gli alloggi che si trovano nelle condizioni migliori per riconsegnarli alla cittadinanza. «Dobbiamo registrare invece l’ennesima occasione persa - proseguono - e chiederemo subito un confronto con l’Ater stessa per sapere se, oggi, esista un progetto serio di riqualificazione che tenga conto delle richieste e delle proposte fatte da chi quel rione lo vive ogni giorno».(lu.pe.)

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