Sulle Rive il mega-yacht del sultano

È il terzo megayacht più grande e lussuoso al mondo, appartiene al sultano dell’Oman, Qabus bin Said Al Said e il suo valore è quotato in 250 milioni di euro. Da ieri l’Al Said fa sfoggio a Trieste dei suoi 157 metri di lunghezza, ormeggiato alla banchina della Stazione marittima, pressoché di fronte a piazza Unità e attira la stupefatta attenzione di triestini e turisti. Costruito nel 2008 dei prestigiosi cantieri tedeschi Lurrsen di Brema, quanto a tonnellaggio (15.850 tonnellate) e a potenza dei motori (16.500 kW con la possibilità di raggiungere una velocità di 25 nodi) si tratta in realtà del panfilo numero uno al mondo, ma in fatto di misure è preceduto da Eclipse, 163 metri del russo Roman Abramovich, e da Dubai, 162 metri, di proprietà dello sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, emiro del Dubai e primo ministro degli Emirati Arabi. Tutti verranno superati da un altro panfilo in costruzione sempre ai cantieri Lurrsen su progetto della milanese Nauta yacht, che è lungo 180 metri. Il nome sembra sia “Project Azzam”, ma il committente è ancora segreto. Quanto all’Al Said in classifica precede il Prinz Abdul Aziz, 147 metri, proprietà della famiglia reale saudita e l’El horriya, 145 metri. Ha sei ponti, conta 154 membri di equipaggio e può portare a bordo 70 ospiti. All’interno piscine, sale cinema e concerti, ornamenti in oro. Il superyacht viene impegnato per viaggi di rappresentanza e in presenza del sultano a bordo viaggia sempre scortata dalla nave Fulk Al Salamah della Marina militare dell’Oman. Il panfilo, giunto prima del previsto a Trieste, è in sosta tecnica alla Marittima in attesa di essere sottoposto a lavori di carenaggio per i quali è stato scelto l’Arsenale triestino di Fincantieri a testimonianza dell’elevata professionalità raggiunta dalla locale industria navalmeccanica che del resto è un patrimonio storico di queste terre. Ma Antonio Paoletti, presidente di Trieste terminal passeggeri ha voluto anche esprimere soddisfazione per il fatto che per la sosta operativa sia stata scelta la banchina della Marittima «evidentemente in virtù dei servizi offerti dal terminal oltre che della bellezza della città». Dati i motivi dell’arrivo dell’Al Said sono logicamente nulle le speranze di poter veder arrivare Trieste il sultano che è divorziato senza figli e il prossimo 18 novembre compirà 73 anni, o qualche alto dignitario di corte. Non è stato così nel giugno scorso a Cagliari dove il sultano era atterrato con uno dei suoi jet e contemporamente all’arrivo in porto dell’Al Said erano giunte addirittura un migliaio di persone del suo seguito per la maggior parte con velivoli della compagnia di bandiera Royal Oman, mentre una sreie di altre personalità come un ambasciatore e il commdoro con altri aerei privati. L’intento di Qabus bin Said Al Said era la valutazione di possibili investimenti in Sardegna. Negli anni precedenti Said Al Said era stato a Palermo e a Bari dove aveva elargito Rolex d’oro e mance astromiche.
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