Sullo sfondo le finestre chiuse della caserma Federico Guella

Persiane sbarrate. Alle spalle del palco allestito in piazza Cesare Battisti su cui ieri sono saliti i sindaci dell’Isontino al termine del corteo partito dal parco della Rimembranza di corso Italia,...

Persiane sbarrate. Alle spalle del palco allestito in piazza Cesare Battisti su cui ieri sono saliti i sindaci dell’Isontino al termine del corteo partito dal parco della Rimembranza di corso Italia, tutte le finestre della caserma “Federico Guella” erano chiuse. Lo erano come in ogni normale fine settimana, ma ieri mattina quello sfondo aveva un significato simbolico, quasi sinistro. Rappresentava una sorta di monito per l’intera città e non soltanto. È vero che, come ricordato dal sindaco Ettore Romoli tre anni fa il Comune e lo Stato maggiore dell’Esercito avevano pianificato di vendere la struttura, ma se nei prossimi mesi qualcosa non cambierà, i cittadini di Gorizia dovranno entrare nell’ordine d’idee che quelle persiane resteranno chiuse a tempo indeterminato, forse per sempre. Probabilmente diventerà l’ennesimo triste spettacolo di degrado urbano. Senza la Brigata di cavalleria “Pozzuolo del Friuli” si perderà anche un edificio storico. Il palazzo che chiude piazza Battisti sul lato nord-ovest resterà abbandonato alla mercé del tempo. Se accadrà, il denaro speso in questi anni per adeguare gli impianti e le strutture dell’attuale comando brigata sarà stato gettato al vento. Si parla di una somma tra i 700 e gli 800mila euro.

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