Svolta in Croazia, trionfa il centrosinistra

La coalizione Kukuriku verso la conquista della maggioranza assoluta dei seggi. Crolla la Kosor. Milanovic il nuovo premier
Foto LaPresse.estero.4 12 2011 .Elezioni in Croazia .Nella Foto Zoran Milanovic ..Opposition leader Zoran Milanovic reacts after casting his ballot at a polling station in Zagreb, Croatia, Sunday, Dec. 4, 2011. Croatians are voting in an election that is expected to unseat the conservative government ahead of the country's entry into the European Union.
Foto LaPresse.estero.4 12 2011 .Elezioni in Croazia .Nella Foto Zoran Milanovic ..Opposition leader Zoran Milanovic reacts after casting his ballot at a polling station in Zagreb, Croatia, Sunday, Dec. 4, 2011. Croatians are voting in an election that is expected to unseat the conservative government ahead of the country's entry into the European Union.

 ZAGABRIA La Croazia volta pagina e dà fiducia al centrosinistra, impersonificato nella coalizione Kukuriku, formata da socialdemocratici, popolari, pensionati e Dieta democratica istriana. Una data storica il 4 dicembre 2011, perché segna nel Paese l’annunciato cambio di guardia, con la vittoria alle politiche di un’alleanza nata nel noto ristorante Kukuriku a Castua, storico borgo del Fiumano. L’Accadizeta se ne va all’opposizione dopo otto anni di gestione della giovane repubblica, periodo (e lo si è visto dalla caduta in disgrazia dell’ex premier Ivo Sanader, ora in carcere) contrassegnato da scandali, corruzione e da una crisi economica senza precedenti nella storia della Croazia sovrana e indipendente. Kukuriku, ossia il canto del gallo in lingua croata, corrispondente al nostro chicchiricchì, era data per favorita alla vigilia del voto e pertanto la sua affermazione non ha destato sensazione, né in Croazia né all’estero.

Zoran Milanovic, presidente del Partito socialdemocratico, si appresta così a diventare il successore dell’accadizetiana Jadranka Kosor, un passaggio di consegne che non lo ha visto particolarmente esultante: «Ci attende un compito molto difficile, in cui tutti dovranno fare la loro parte. Tagli e sacrifici saranno inevitabili, ma noi abbiamo fiducia nella popolazione, nella maturità delle persone. L’Unione europea? Proseguiremo compatti sulla strada verso Bruxelles, convinti pure che la Croazia abbia le risorse per farcela». In base ai primi risultati ufficiali e non definitivi, diramati dalla Commissione elettorale centrale, il quadrifoglio di centrosinistra è riuscito ad aggiudicarsi 78 seggi su un totale di 151 nel parlamento unicamerale croato. Per la maggioranza assoluta servono 76 seggi e dunque, se i primi risultati saranno confermati, Kukuriku potrà governare da sola, senza bisogno degli altri schieramenti entrati in Sabor e dunque anche senza l’appoggio degli 8 deputati delle minoranze nazionali, che nello scorso mandato facevano invece parte della coalizione governativa a guida Accadizeta. Quest’ultima avrebbe conquistato 46 scranni in patria più 3 seggi (su 3) fra i cittadini croati che vivono all’estero. Proprio ieri, giorno delle elezioni, si è verificato il minacciato attacco di un gruppo di hacker croati al sito web dell’ Accadizeta, rimasto oscurato.

Del caso si sono occupate polizia e procura statale. La maggiore sorpresa porta un nome, i Laburisti di Dragutin Lesar, che sono riusciti a centrare ben 6 seggi, grazie ad un’azzeccata campagna elettorale e ad iniziative che nell’ultimo triennio sono piaciute ai croati, specie ai ceti medio–bassi, quelli maggiormente bersagliati dal drastico calo del tenore di vita, dalla perdita del posto di lavoro e della sicurezza sociale. Altrettanti seggi sono andati ai regionalisti della Slavonia e Baranja, che hanno l’alfiere in Branimir Glavas, condannato per crimini di guerra, ex accadizetiano e negli ultimi anni acerrimo nemico proprio dell’ormai ex partito al potere. Tra le sorprese in positivo, l’entrata in parlamento di don Ivan Grubisic, malvisto dai vertici della Chiesa cattolica croata per le sue prese di posizione contro le strutture del potere (appoggiate dalla Chiesa) e a favore dei poveri e dei disperati. Da aggiungere che nell’ottava circoscrizione, comprendente Istria, Quarnero e isole, 11 seggi sono andati a Kukuriku, 2 all’Accadizeta e uno ai laburisti. Infine da rilevare che le politiche sono trascorse senza grossi incidenti, con un’affluenza che alle ore 16 aveva toccato il 48 per cento, leggermente inferiore rispetto alle parlamentari 2007.

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