Tabelloni del ’900 Accertata violazione e multa da 618 euro

Una violazione del regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta sulla pubblicità e per l’effettuazione del servizio sulle pubbliche affissioni. C’è questo alla base della sanzione inflitta alla rivista Isonzo-Soča per gli ormai celebri tabelloni sulla storia del Novecento goriziano (al di qua e al di là del confine che oggi non c’è più) di piazza Vittoria e dei Giardini pubblici. Lo si apprende, ora in via ufficiale, dopo che già quanto era stato comunicato andava in questa direzione, dalla risposta scritta del Comune ottenuta dal consigliere comunale e capogruppo di Fratelli d’Italia Sergio Cosma. Che, peraltro, era stato proprio la “scintilla” dalla quale era nato l’incendio delle polemiche sulle tabelle, con tanto di richiesta di dimissioni all’assessore alla Cultura Fabrizio Oreti, reo, secondo Cosma, di non aver controllato il contenuto delle schede storiche, prima di inaugurarle lui stesso, e di aver dato il via libera ad un’operazione che non aveva tutte le autorizzazioni del caso.
Nella risposta all’interrogazione si legge che “è stata accertata la violazione dell’articolo 6, comma 2, del Regolamento comunale per l’applicazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e per l’effettuazione del servizio sulle pubbliche affissioni”, che dice che “è vietato attaccare locandine e adesivi su spazi non autorizzati”. L’articolo prevede per le violazioni una sanzione da 103 a 1.032 euro, con notifiche agli interessati entro 150 giorni dall’accertamento della violazione stessa. A quel punto viene anche disposta la rimozione degli impianti pubblicitari, ed in effetti Isonzo-Soča ha già provveduto da tempo, per non incorrere in altre sanzioni, a coprire i loghi dei ristoranti e delle attività di Gorizia e d’oltreconfine che corredavano le tabelle. Intento però la sanzione amministrativa pecuniaria era arrivata e, stando ancora al documento del Comune, ammonta a 618 euro. —
M.B.
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