Taglia la strada alla bici e se ne va lasciando il ciclista ferito, rintracciata si giustifica così: «Non l’ho visto»

La conducente è stata identificata grazie a un testimone: denunciata per lesioni e omissione di soccorso 
Il punto della pista ciclabile in cui si è verificato l’incidente tra la Panda e il ciclista, in viale Campi Elisi
Il punto della pista ciclabile in cui si è verificato l’incidente tra la Panda e il ciclista, in viale Campi Elisi

TRIESTE. La frenata e un salto di qualche metro dritto sull’asfalto. Sono le tre e venti del pomeriggio di martedì 26 gennaio quando il sessantasettenne triestino Fabio Grezar resta coinvolto in un grave incidente mentre è in sella alla sua bicicletta lungo la pista ciclabile, in viale Campi Elisi. L’impatto con la vettura e la rovinosa caduta a terra gli provocano fratture al volto e alle braccia.

Quel sinistro con molta probabilità diventerà materia di indagine: Grezar si è appena rivolto a un legale di fiducia, l’avvocato Silvano Poli, e ha fatto denuncia per lesioni gravi. E soprattutto per omissione di soccorso.
Già, perché la persona alla guida del veicolo non si è fermata. È stata rintracciata solo successivamente dalla Polizia stradale grazie a un testimone.

«Ero in viale Campi Elisi, stavo percorrendo la pista ciclabile», racconta il sessantasettenne. In quel momento il ciclista è nei pressi del civico 59, poco prima del ponte di ferro nelle vicinanze dell’incrocio con via San Marco. Va in direzione di via D’Alviano. Mentre sta passando con la bici a fianco di un parcheggio, restando sempre sulla pista ciclabile, una Panda gli taglia improvvisamente la strada. L’auto in quel momento sta uscendo dall’area di sosta per immettersi su viale Campi Elisi.

Ma, nonostante la presenza della pista, non rallenta. Non si ferma. La persona al volante, evidentemente, non guarda se ci sono biciclette. Va avanti. Grezar, che proviene dal lato sinistro, ha la Panda che gli passa davanti di colpo. Il sessantasettenne urla, frena. Ma si trova catapultato sull’asfalto accanto all’automobile. Al volante c’è una cinquantacinquenne, A.L. le sue iniziali.

Grezar rimane per terra, pieno di sangue al volto. C’è un testimone che assiste alla scena: un passante che, accorgendosi della gravità della situazione e soprattutto che la Panda se ne sta andando, ha la prontezza di seguire l’auto e di fotografare la targa. Sarà decisivo per rintracciare la conducente.

Sul posto, poco dopo, arrivano un’ambulanza e la Polizia stradale. Il sessantasettenne si è fatto molto male: ha una frattura esposta su entrambi i polsi, una frattura alla mandibola e vari denti rotti. Il ferito, portato con urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale di Cattinara, è già stato operato una volta. Ma dovrà subire altri interventi chirurgici.

La cinquantacinquenne alla guida della Fiat Panda, raggiunta successivamente dalla Polizia stradale, sostiene di non essersi accorta di nulla. Se ne sarebbe andata senza soccorrere il ciclista per questo motivo: «Non l’ho visto». «Stiamo compiendo tutti gli accertamenti del caso», afferma l’avvocato Poli: «Questo incidente, comunque, dimostra ancora una volta quanto è pericolosa quella pista ciclabile». 




 

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