Tamponi rapidi nelle farmacie Solo San Pier è riuscita a partire

Se a Trieste il servizio è già partito, seppur a rilento e con un’adesione al momento piuttosto ridotta per i tanti problemi pratici ancora da risolvere, i goriziani e più in generale i residenti nell’Isontino non hanno ancora la possibilità di sostenere i tamponi rapidi per il Covid in farmacia. O quasi, visto che a San Pier d’Isonzo la locale farmacia è già riuscita a partire con alcuni test.
Sarebbe però ormai solo questione di giorni l’ampliamento del servizio al resto del territorio; già all’inizio della prossima settimana la situazione si potrebbe sbloccare, visto che sono già diversi gli esercizi che hanno dato la propria disponibilità e hanno manifestato interesse ad effettuare i test rapidi. A confermarlo è la dottoressa Anna Olivetti, presidente dell’Ordine dei farmacisti di Gorizia, che non nasconde l’esistenza di alcuni ostacoli da superare perché il servizio possa finalmente decollare. «In questo momento abbiamo già una prima lista di una decina di adesioni in tutto l’Isontino. Copre in modo abbastanza diffuso un po’ tutto il territorio, tanto nelle città principali come Gorizia o Monfalcone, quanto nei paesi come San Pier d’Isonzo, ed è comunque in costante aggiornamento – spiega Olivetti –. Però nessuna di queste farmacie è ancora riuscita a partire e ad effettuare i tamponi rapidi, e questo soprattutto per questioni di carattere burocratico e per la difficoltà nel trovare gli infermieri disponibili».
Fondamentale, innanzitutto, questo secondo aspetto. Se in prospettiva la categoria sta lavorando affinché anche la figura del farmacista possa essere abilitata ad effettuare il tampone, ad oggi solo l’infermiere è autorizzato ad eseguire il test. Le farmacie dunque devono individuare dei liberi professionisti, non legati al sistema sanitario pubblico, e rivolgersi a loro. Non è propriamente una passeggiata, visto che – spiega la presidente dell’Ordine – anche se fosse già stata individuata una struttura privata interessata a collaborare, in questa fase dell’emergenza sanitaria moltissimi infermieri sono già occupati in altre situazioni. Poi, come detto, c’è l’aspetto della burocrazia. «Nell’effettuare i tamponi ci si trova a gestire evidentemente dati estremamente sensibili – dice ancora Anna Olivetti –, e proprio per tale motivo in queste ore entrerà in funzione una piattaforma digitale intermedia che renderà molto più snello e facile l’inserimento dei dati nel sistema regionale. Ecco perché siamo fiduciosi sul fatto che magari già la prossima settimana diverse farmacie possano partire con i test anche nell’Isontino». Non solo. Federfarma sta lavorando anche per creare un coordinamento tra gli esercizi che offriranno il servizio del tampone rapido, con l’obiettivo di evitare sovrapposizioni e ottimizzare le risorse disponibili.
«L’idea è quella di dar vita ad una turnazione, facendo in modo che ogni giorno della settimana sia disponibile almeno una farmacia aderente nell’Alto Isontino, e almeno una nel Basso Isontino – fa sapere la presidente dell’Ordine –. Una volta creato questo calendario, lo comunicheremo meglio possibile all’utenza, per venire incontro alle necessità di tutti, ricordando sempre che i tamponi in farmacia saranno effettuati solo su appuntamento».
Come è ormai noto, il servizio è frutto di un protocollo siglato tra la Regione, Federfarma e Farmacie Unite, e offre la possibilità alle farmacie aderenti, su base volontaria, di effettuare l’esame con la tecnica del tampone nasale o rinofaringeo, ad un prezzo calmierato di 26 euro. —
M. B.
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