Una targa speciale a Monfalcone ricorderà l’ex sindaco Adriano Persi
La proposta discussa e concordata in maniera bipartisan in Commissione: la delibera ad hoc della Giunta Fasan
Per ancorare, anche quando non ci sono più, le persone che hanno lasciato un segno su questa striscia di terra stretta tra Carso e golfo di Panzano, servono atti tangibili. Parole. Riconoscenza. E così il Comune, in un’interpretazione del mandato sindacale che si prolunga anche quando la vita si estingue, ricorderà il compianto primo cittadino Adriano Persi a un anno dalla scomparsa con una targa.
Da affiggere sulla sua lapide, custodita al camposanto di via 24 Maggio. La decisione, nelle facoltà della Giunta Fasan, è stata condivisa anche con la minoranza in Prima commissione, presieduta da Francesco Toneguzzo.
Era stato Lorenzo, figlio di Adriano Persi, a scrivere al Comune per esprimere «un desiderio che in passato» il papà gli aveva trasmesso: quello di essere ricordato come lo fu il sindaco Amelio Cuzzi. La volontà, emersa dopo che Persi senior un giorno s’era imbattuto, al cimitero, nella tomba del predecessore. E, ha spiegato in Commissione l’assessore all’Urbanistica Antonio Garritani, «l’amministrazione ha subito raccolto la richiesta: lo stesso sindaco Luca Fasan non se l’è fatto ripetere due volte prima di dire sì».
Il testo della targa, semplice, è stato composto dall’ex reggente, che l’ha letto e ne ha mostrato una bozza ai commissari. «La data che sarà incisa – ha chiarito Garritani – è quella della delibera portata in Giunta». Un atto che sarà deliberato venerdì.
«Come il tema delle pietre d’inciampo che sono state il mio primo “inciampo”, si passi il gioco di parole, da reggente – sempre Garritani – ho inteso condividere con i consiglieri di maggioranza e opposizione questa decisione che spero apprezzerete». «Siamo commossi», la risposta sincera dalle fila del centrosinistra.
Michela Percuzzi di Insieme con Moretti ha colto la palla al balzo per avanzare un’ulteriore proposta di cui Toneguzzo ha preso nota. Questo dopo gli ultimi aggiornamenti resi sulle prime quattro Stolperstein a Monfalcone, che a gennaio saranno apposte a ridosso della Giornata della memoria, con la partecipazione delle scuole.
In pratica la consigliera d’opposizione ha chiesto di intitolare il parco dell’attuale complesso Tonon, dove sorgeva fino a vent’anni fa l’Ospedale civile, proprio al vecchio presidio sanitario. L’area è quella tra le vie Rossini e Aquileia e la dicitura toponomastica sarebbe “Parco civico ospitale”, così come da sua prima denominazione. Accanto alla segnaletica Percuzzi vorrebbe inoltre l’installazione di un totem informativo sulla storia del luogo monfalconese.
L’idea le è stata infusa da Edi Maurizio Fedel, storico direttore della Scuola per infermieri professionali prima e della Facoltà di scienze infermieristiche poi. L’Ospedale civico fu aperto nel 1925 e rimase attivo fino al 2001: l’anno in corso rappresenta il centenario dell’inaugurazione della struttura e, riflette Percuzzi, potrebbe essere «l’occasione significativa per preservarne e valorizzarne la memoria storica».
Tra l’altro il sito, attuale Parco Rocca, conserva ancora elementi originari, per esempio i platani storici piantati negli anni ’20 e la chiesetta intitolata a San Giovanni di Dio, oggetto di riqualificazione. Il senso della richiesta, che non è parsa dispiacere a Toneguzzo e Garritani (sua l’istanza di un invio dei documenti relativi), è quello di far rivivere il ricordo di persone e professionalità impegnate nel proprio lavoro: una grande “famiglia” umana, diagnostico-terapeutica, di cura e assistenza.
«Ma il ricordo – ha concluso Percuzzi – va anche, in modo speciale, alle migliaia e migliaia di persone che, nell’Ospedale sparito, soffrirono, sperarono, guarirono, disperarono, nacquero e continuarono a vivere o morirono». In definitiva l’importanza di testimoniare alle generazioni future il ruolo svolto dall’istituzione ospedaliera e dai suoi professionisti, riconoscendo l’impatto storico, sociale e solidale del sito.
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