Tassin: «Il Comune riveli la realtà sulla caserma-lager»
VISCO. Prende posizione l’associazione “Terre sul Confine” riguardo a quanto espresso dall’amministrazione sul campo d’internamento di Visco, in occasione della Giornata della memoria. «Il Comune riveli la realtà sul campo di concentramento - dice il coordinatore Ferruccio Tassin -. Ogni paesano ha un capitale “di circa 90 metri quadrati” su quel luogo e il Comune ha guadagnato dalla vendita di capannoni, non paga affitti per la Protezione civile, ricava da più parti affitti e risparmia per depositi». Per Tassin la Giornata della memoria organizzata dal Comune è stata una sagra dell’ipocrisia: a promuoverla sono stati gli stessi che hanno scritto alle autorità che il campo non era lì, che adombrano come frutto di abbaglio il vincolo di un luogo dov’è cancellata ogni traccia di quanto esistente ai fatti che hanno reso importante la zona. «Tutto ciò - aggiunge - senza considerare che ci sono carte che provano il contrario e che la Soprintendenza ha verificato come l’area di 70mila metri quadrati sia degna di vincolo perché il complesso della caserma “Sbaiz” è un riferimento significativo e stringente e conserva alcune pagine fra le più drammatiche della storia del nostro Paese». Lo storico puntualizza che nella lettera del Comune si scrive che fu campo per “profughi” jugoslavi. «La caserma era stata un luogo di segregazione per deportati civili jugoslavi. Il Comune chiede interventi di collaborazione, ma ha lasciato fuori della porte l’allora deputata europea Serracchiani».(al.mo.)
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