Telequattro venduta ai veneti: 15 licenziamenti

TRIESTE. Cinque giorni di sciopero a Telequattro. La “svolta” nell’assetto societario della storica emittente triestina nata nel 1977, ha comportato il licenziamento di una quindicina di persone tra giornalisti e tecnici. La decisione è stata vivacemente contestata dall’assemblea redazionale «dopo le assicurazioni avute nei giorni scorsi dall’editore Donata Irneri sul rilancio di Telequattro proprio grazie all’entrata del nuovo socio». Le cose invece sono andate diversamente e in questi giorni stanno arrivando le lettere a giornalisti e tecnici per annunciare che il contratto in scadenza al 31 dicembre non verrà rinnovato. Donata Irneri, in vacanza in Toscana, ha il cellulare spento; inutile qualsiasi tentativo di contatto da parte dell’Assostampa e del Comitato di Redazione. L’editore è assente e le disposizioni per giornalisti e tecnici sono stati “appaltati” alla segreteria.
Il nuovo socio è il network televisivo Rete Veneta, tra i leader dell'emittenza privata in Veneto, con sedi a Bassano del Grappa, Treviso, Venezia, Mestre e Padova, che entra nel capitale sociale di Telequattro con l'acquisizione di una quota del 50 per cento. In questo quadro, l'amministratore unico di Rete Veneta Filippo Jannacopulos diventa Direttore generale di Telequattro, mentre Donata Irneri mantiene la carica di presidente. Direttore del network veneto è Luigi Bacialli, ex Gazzettino.
Una “rivoluzione” dunque non indolore. A confezionare e condurre i tre telegiornali (due a Trieste e uno a Udine) saranno quattro giornalisti (Laura Buccarella, Elisa Meazzini, Umberto Bosazzi e Angela Accaino, oltre al direttore Claudio Cojutti)e tre tecnici. Cosa «inaccettabile e improponibile» per la redazione che giudica questa situazione un ridimensionamento, se non la chiusura, dell’informazione regionale e triestina dove il personale lavorava già in condizioni precarie.
L’assemblea di redazione ha proclamato cinque giorni di sciopero, il primo dei quali proprio ieri quando è stata ufficializzata tutta l’operazione. I contratti in scadenza al 31 dicembre non verranno rinnovati: sette giornalisti e otto tecnici si troveranno così da un giorno all’altro senza lavoro. La conseguenza pratica poi sarà la chiusura della sede di Gorizia (dove il 31 dicembre chiuderà anche la redazione del Messaggero Veneto) e l’”impossibilità” di trasmettere dalla sede di Udine dove è stata confermata la sola presenza di un giornalista. In particolare la sede triestina perderà quattro giornalisti e tre tecnici, quella di Gorizia l’unico giornalista e il cameramen, Udine due collaboratori e quattro cameramen. In pratica a fare tre telegiornali di 30 minuti ciascuno (2 a Trieste e uno a Udine)saranno i quattro giornalisti assunti a tempo indeterminato e tre tecnici. Un ulteriore colpo all’informazione regionale: i tigì di Telequattro avevano un seguito notevole.
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