Tende con disegni per coprire i palazzi in ristrutturazione

È’ allo studio la modifica del regolamento comunale per quanto riguarda le coperture degli edifici sottoposti a ristrutturazione. Un tanto per giungere all’obbligatorietà di coprire i lavori con tende microforate con specifiche immagini, ovviamente autorizzate. Era una necessità che è stata espressa in più occasioni che ha trovato ampio spazio sul nistro giornale dopo la pubblicazione delle incredibili brutture che, purtroppo, si notano ancora in città: Una situzione cui non è possibiole rimediare poiché non c’è nessun obbligo di imporre una copertura. A meno che non si pensi agli aspetti paesaggisti. È sufficiente transitsare lungo la diga per restare a dir poco allibiti delle condizioni in cui si trova Il Castelletto, l’ex struttura ricettiva ferma da anni, coperta con teli ormai laceri. E siamo in un punto di grande passaggio. Altro che mura, finestre di un colore o di un altro, altro che questioni tecniche anche di poco conto. Ma dove sta il decoro, dove sta l’immagine che si dovrebbe offrire a tutti (e parliamo di decine di migliaia di persone che come domenica scorsa hanno passeggiato sulla diga), dove sta la decenza? Ecco, in questi casi davvero dovrebbe intervenire la Soprintendenza. Qui dovrebbe intervenire obbligando ad eliminare immediatamente ciò che rovina il paesaggio. Abbiamo preso ancora una volta l’esempio del Castelletto ma ci sono altri casi che sono stati segnalati (al giornale sono pervenute anche delle foto) come quello dell’ex albergo Miramare oggi trasformato in un grande condominio ma in attesa di essere finito ormai da troppo tempo. Anche questo coperto con semplici teli che specialmente in occasione di giornate ventose, svolazzano da ogni parte non fornendo certamente una bella immagine. Una struttura imponente che ovviamente disturba non poco anche i turisti che frequentano il dirimpettaio albergo Savoy proprio recentemente classificato “quattro stelle superior”. Indipendentemente dalle scelte delle proprietà che può anche decidere di non completare il loro edificio in attesa di migliori opportunità, tutti gli edifici vanno coperti come si deve. In diverse parti d’Europa c’è la tecnica dell’obbligo dell’utilizzo delle tende microforate che in realtà riportano fotograficamente il rendering di ciò che si potrà vedere dopo l’avvenuta costruzione. In certi casi l’obbligo delle tende microforate c’è ma l’immagine stampata può essere anche diversa, magari a fantasia come la si vede non raramente a Parigi. Per quanto riguarda Grado si sta interessando della questione anche l’assessore comunale Riccardo Ronchiato che aveva già utilizzato questo sistema per un’opera pubblica da poco ristrutturata dal Comune: la “Casa della musica” di piazza Biagio Marin che ospiterà sala espositiva, sale riunioni e archivi, è stato, dunque, un esempio positivo in tal senso. Per tutto il periodo dei lavori è stata posizionata a copertura del cantiere una tenda microforata con l’immagine del risultato finale che è stata gradita da tutti. Peccato che a distanza ormai di alcuni mesi dalla conclusione dei lavori la struttura non sia stata ancora aperta: mancano gli arredi! ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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