Tentata truffa con il trucco del paraurti

Il “trucco dello specchietto” con l’obiettivo reale di spillare un po’ di quattrini agli automobilisti prende piede anche a Monfalcone, sia pure con la variante del “trucco del paraurti”. A segnalarlo è un lettore, sfuggito al tentativo di raggiro solo perchè ha minacciato di chiamare le forze dell’ordine. È accaduto ieri mattina. Un automobilista ronchese, mentre stava procedendo al volante della sua auto in via Duca d’Aosta, di fronte al caffè Carducci, ha “sfiorato” appena una minicar, con alla guida una donna dell’Est, che gli aveva inchiodato all’improvviso davanti al “giallo” del semaforo. «Ho inchiodato anch’io - afferma l’automobilista - arrivando molto vicino alla minicar, appena sfiorandola».
A questo punto è scattato il tentativo di fregatura. La donna per prima cosa ha chiesto subito 100 euro di risarcimento danni per la rottura del paraurti posteriore, che peraltro era già in pessime condizioni. Un momento dopo è arrivato un signore che ha “caldeggiato” il pagamento «perchè altrimenti cambiare tutto il pezzo costerebbe di più».
Si è acceso un mini-dibattito: il signore insisteva che «è meglio pagare subito i 100 euro», la donna ha simulato una telefonata al marito, dicendo pure di avere un figlio disabile. Poi ha cominciato a calare le sue pretese scendendo a 50 euro, ha minacciato di nuovo di denunciare l’automobilista, poi da 50 euro è scesa a 30 «per sistemare la cosa sul posto».
Alla fine, vedendo che l’automobilista prendeva nota della targa della sua minicar, ha rinunciato a insistere, è risalita sulla macchinina e se n’è andata.
«Altre persone - avverte l’automobilista - mi hanno raccontato storie simili che avvengono a Monfalcone e dintorni: le invito a essere prudenti e a non cadere nel tranello». È una truffa.
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