Toniolo: insegnerò gratis se Tonon lascia la Sgt
Il maestro di judo portavoce dei dissidenti non si dimette: "Mi mandi via lui, se vuole"

Lui, la lettera di dimissioni, non ha intenzione di scriverla. Forse intravvede, in quella «disponibilità per una liberatoria immediata», comunicata a mezzo stampa dal vicepresidente Davide Losso, la chanche più rapida nelle mani del presidente Carmelo Tonon per toglierlo di mezzo. E così Raffaele Toniolo - il maestro federale che ha portato la sezione judo dal 170.mo al secondo posto in Italia, e che del Comitato Pro-Sgt si è riscoperto portavoce scomodo, quasi un capo-rivolta - restituisce il cerino all’attuale dirigenza Sgt. «Sono disposto - assicura - a continuare a collaborare con la società in vista della prossima stagione 2009-2010, e sono disposto a farlo a stipendio zero. Questo sia per chiarire che per me questa battaglia non è una questione di soldi, come invece la controparte tenta di far credere, sia perché sono consapevole di come le casse siano vuote, e lo testimonia il fatto che oltre alle due mensilità congelate di novembre e dicembre, non abbiamo ancora ricevuto lo stipendio di aprile che doveva arrivare il 10 maggio». Per lavorare gratis una stagione, però, Toniolo pone una condizione. Che poi è sempre la stessa. Ed è la madre di tutta questa guerra interna: le dimissioni di Tonon. Subito. Altro che le sue...
Allora, Toniolo, il vicepresidente Losso propone, qualora lei lo volesse, una risoluzione immediata del suo rapporto con la Sgt. È arrivato, per lei, il tempo di uscire di scena portando con sé i suoi atleti? «Io resto a disposizione di una società cui mi sento legato, ma non ho alcuna intenzione di collaborare con chi l’ha portata sempre più a picco, tagliando negli anni rami verdi come flashdance, karate e ginnastica per anziani, e perdendo di conseguenza centinaia di tesserati. O io o Tonon, insomma. Mi sono esposto nonostante la mia sezione abbia di fatto un bilancio che le consente di autosostenersi. Ma non intendo ritrovarmi qui in via Ginnastica a ottobre con i miei 160 atleti e avere terra bruciata intorno. Me ne sentirei corresponsabile».
Losso, però, sostiene che quando l’ha contattata, non appena è stato cooptato da Tonon nel Consiglio direttivo, lei aveva espresso la volontà di rimanere al proprio posto senza porre particolari condizioni. Un cambio di rotta? «Le dico io qual è stata la verità di quel colloquio. Gli comunicai che se lui convinceva Tonon a dimetttersi immediatamente, tutti noi del Comitato avremmo iniziato a parlare del futuro della Ginnastica Triestina. Potremmo stare senza presidente per qualche mese fino alle elezioni, peraltro già fissate al 10 ottobre e in presenza di un vice: lo statuto lo consente. Losso non ha capito. O ha fatto finta di non capire».
Il vicepresidente, ancora, ha teorizzato che lei, essendo uscito allo scoperto, abbia mire presidenziali. Che voglia prendere il posto di Tonon. È vero? «Lo smentisco. Io sono un tecnico federale e mi entusiasma questo ruolo. A Losso e Tonon dico però che quelle frasi hanno fatto felici molti soci, che dopo aver letto il giornale mi hanno accolto in Sgt tra gli applausi, promettendomi che avrebbero votato per me. Ma ripeto, la mia vocazione non è quella di fare il presidente».
Il Consiglio direttivo ha inoltrato delle lettere agli istruttori chiedendo di garantire in forma scritta la disponibilità a continuare in Sgt per il 2009-2010. Lei come risponderà? «Ho chiesto che la lettera mi fosse consegnata a mano da Tonon, da Losso o dal loro portavoce, e che nel farlo mi guardassero negli occhi. Mi è stato comunicato che arriverà per raccomandata. Risponderò allegando il curriculum, che è richiesto, ma non darò alcuna disponibilità. Se vogliono mandarmi via lo facciano. Sappiano che sono un istruttore federale, e che nelle palestre posso entrare comunque per seguire gli azzurri. A Losso rispondo poi che l’unico merito di Tonon nel salto della sezione dal 170.mo al secondo posto è che ha lasciato lavorare me, che venivo dalla prima società di judo d’Italia (la Akiyama di Settimo Torinese, ndr) e mia moglie Monica Barbieri, visto che non conosce neanche le facce di Andrea Salico e Elisa Marchiò, i nostri atleti che si preparano per i mondiali».
Riproduzione riservata © Il Piccolo
Leggi anche
Video