"Toniolo non ci sta? Si accomodi"

Dopo l'attacco del maestro di judo. Sgt: no a diktat. Deganutti (Federbasket): basta risse, appello alla città
Giù dalla torre, tra Tonon e Toniolo, la dirigenza Sgt (presieduta dal primo) è pronta a buttarci il secondo. Viaggia alla velocità della luce la replica del vicepresidente Davide Losso all’intervista rilasciata sabato al Piccolo da Raffaele Toniolo - il maestro di judo chiamato dieci anni fa proprio da Carmelo Tonon che ha portato la sezione biancoceleste dal 170.mo al secondo posto in Italia - il quale si era detto disposto a lavorare gratis per la Sgt a patto che il presidente contestato si facesse subito da parte.


Un «prego, s’accomodi» del Consiglio direttivo a Toniolo che matura, annunciato, nel giorno in cui arriva invece a sorpresa una presa di posizione esterna, da parte dell’ex presidente regionale della Federbasket Fausto Deganutti. Friulano d’origine e triestino acquisito - promotore di una colletta popolare pro Sgt nel 2000 rimasta senza seguito - da «amante dello sport» un passo indietro lo chiede a Tonon. Ma anche a tutti quelli che lo vogliono far fuori. E invoca l’intervento delle istituzioni «per salvare la Sgt. D’altronde la Pallacanestro Trieste (targata oggi AcegasAps, ndr) non l’ha forse salvata il sindaco?, si chiede ironico Deganutti.


Ma andiamo con ordine. Puntuale è la nota del direttivo Sgt affidata al neovicepresidente Davide Losso. «La società - scrive Losso - attualmente è ben rappresentata ed è regolarmente costituita quindi certi metodi poco ortodossi per “liberarsi” di questa dirigenza non solo non verranno tollerati ma la società intende tutelarsi per preservare quanto di buono fatto fin ora. Se il dottor Toniolo desidera lavorare gratis sarà sempre il benvenuto. Attendiamo di ricevere per iscritto la sua disponibilità al fine di concordare le scelte per il prossimo futuro o le sue immediate dimissioni in quanto la società non intende sottostare a diktat di nessun genere».


Il cerino, insomma, torna a Toniolo. Che aveva preannunciato come nel rispondere alla convocazione per discutere della stagione 2009-2010 avrebbe allegato il curriculum, come richiesto, ma non la disponibilità a lavorare con Tonon in sella. «La Sgt - aggiunge il vicepresidente - desidera ringraziare il dottor Toniolo per le sue parole, dove ha riconosciuto che le scelte fatte dall’attuale presidente si sono rivelate vincenti». Ma sulle sue dichiarazioni «circa il fatto che il presidente Tonon non conosce le facce degli atleti citati, Marchiò e Salico per la precisione, sono a disposizione dei servizi fotografici che illustrano la premiazione del “Città di Trieste” in cui il presidente è ritratto in mezzo a tutti gli atleti e quindi anche Marchiò e Salico». «La società - chiude Losso - comunica che se è pur vero che la Sgt può reggersi anche senza il presidente in vista delle elezioni (fissate per il 10 ottobre, ndr) in questo momento la soluzione non è auspicabile vista la complicata situazione in cui versa Sgt causa la querelle instauratasi verso la dirigenza dal Comitato Pro-Sgt. La società in questa circostanza ha bisogno dell’aiuto di tutti e quindi anche del suo attuale presidente».


Una linea che non rientra però nelle corde di Deganutti. «Nessuno - sbotta l’ex presidente della Federbasket regionale, e un passato oltre che da politico anche da dirigente della Pall. Trieste - ha il diritto di mettere a repentaglio, per risse di carattere personale, un bagaglio di tradizioni come la Sgt. Sarebbe il caso che qualcuno si prenda la briga di dire ”fuori tutti e si ricomincia”. Trieste e le sue istituzioni hanno il dovere di salvare la Sgt». A chi protesta Deganutti ricorda che «nel 2000 avevo lanciato la proposta di una sottoscrizione popolare per ripianare parte del rosso della Sgt. ”Un milione di lire a testa e se siamo in cento fanno cento milioni”, mi ero azzardato, proponendomi come primo sottoscrittore. Si è accodata una sola persona. Sono sempre tutti pronti a lanciare allarmi...». Una stoccata che ne contiene un’altra. A Tonon: «Siccome nel 2000 il presidente della Sgt era già lui, non mi sembra che nove anni dopo le cose siano poi cambiate, anzi. Abbia la compiacenza di fare un passo indietro e andarsene, o di trovare una volta per tutte una soluzione definitiva».

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