Torna a strisciare sul Carso il serpente gatto

Il raro esemplare, non velenoso per l’uomo, è stato trovato morto a Prepotto, ucciso da qualche animale
Di Riccardo Tosques

PREPOTTO. Dopo due anni di silenzio è tornato a farsi vedere il telescopus fallax, più comunemente conosciuto come il serpente gatto. È stato individuato nel giardino di una casa di Prepotto. L’esemplare, lungo una ventina di centimetri, già morto in seguito ad uno “scontro” con qualche gatto o qualche volatile, è stato consegnato - all’interno di un vaso contenente alcool denaturato - al direttore del Museo di Storia naturale di Trieste Nicola Bressi. «È un serpente notturno, raro, velenoso, ma innocuo per l’uomo: l’ultimo rinvenimento era avvenuto due anni fa in zona Filtri di Aurisina», conferma Bressi. È chiamato “gatto” in quanto le pupille verticali dei suoi occhi sono piuttosto strette, il che può ricordare quelle dei gatti. «È una specie non pericolosa per l’uomo perché ha i denti situati posteriormente e non ha la capacità di iniettare il veleno all’uomo», puntualizza Bressi. Però usa i denti appuntiti posti dietro alla mascella superiore per iniettare veleno sufficiente a uccidere le sue prede, principalmente lucertole. Per catturare la preda, dopo avervi iniettato il veleno, la lascia libera di fuggire finché muore. Poi la segue strisciando e grazie all’ottimo fiuto trova la traccia che ha lasciato: la preda viene solitamente inghiottita partendo dalla testa. Predilige gli spostamenti durante la notte. A prima vista può assomigliare ad una vipera. Bressi ci svela la sostanziale differenza: «Il serpente gatto è il rettile che più somiglia alla nostra vipera. Ciò che contraddistingue i due animali è il fatto che la vipera che vive sul Carso ha una striscia continua, a zig zag, mentre il serpente gatto ha degli spazi intermedi».

Il serpente gatto è originario dei Balcani, si è poi esteso sino a raggiungere l’Iraq a est la vicina Slovenia a ovest. In Italia questa specie è stata osservata solamente nella parte occidentale della provincia di Trieste, nel Comune di Duino Aurisina. «Personalmente viene da pensare che una specie che ama gli spazi caldi con pietre soleggiate possa essersi spinta anche più in là, magari nel Goriziano, ma per ora le segnalazioni certe rimangono quelle avvenute in zona Duino Aurisina», aggiunge Bressi. Nel settembre 2012 il serpente gatto era assurto agli onori delle cronache per la morte di un esemplare nel terrazzo di una casa in zona Aurisina Cave. Il rettile era stato ucciso con un manico di scopa impugnato dal proprietario dell’abitazione, impaurito dalla presenza del serpente. All’epoca il consigliere comunale nonché guardia forestale Maurizio Rozza aveva lanciato una campagna di sensibilizzazione per il serpente gatto, definito «un rettile assolutamente innocuo, oltre che protetto da norme europee e regionali». Come aveva evidenziato Rozza «se qualcuno viene sorpreso a fare del male o a uccidere il telescopus è passibile di multa e costretto a sborsare 300 euro». Che fare dunque? La prassi migliore è quella di contattare le forze dell’ordine o i vigili del fuoco, che a loro volta contatteranno un esperto.

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