Torna a suonare l’organo della Marcelliana

Conto alla rovescia per l’inaugurazione dell’organo a canne del Santuario della Beata Vergine Marcelliana che tornerà a suonare dopo mesi di restauro. L’appuntamento è per stasera alle 20.30 nella chiesa in via dei Cipressi, quando il parroco di Sant’Ambrogio, don Fulvio Ostroman, impartirà la solenne benedizione allo strumento costruito nel 1931 dalla ditta Beniamino Zanin e Figli di Camino al Tagliamento, in provincia di Udine. Un gioiello artistico e musicale che si aggiunge a quello già restaurato del Duomo. Dopo la cerimonia è previsto un concerto dell’organista Massimo Mauro che proporrà l’ascolto di brani di compositori contemporanei e far apprezzare le grandi potenzialità espressive dello strumento. Questo il programma della serata: Gezang 299 melodia, My Heart’s in the Highlands di Arvo Part, Aria con Variazioni di Giovan Battista Martini, O Jesu amantissime di Couperin, Reprise di Paul Manz, Vater Unser di Arvo Part, How Great Your Art di Dan Miller e Alleluia dal “Messia” di Haendel. Al concerto parteciperanno i cori della Beata Vergine Marcelliana e la Corale Sant’Ambrogio, direttrice Franca Zanolla. Si esibiranno anche i cantanti lirici Piero Politti (controtenore) e Cristina Allegra (soprano).
Il restauro dell’organo è costato circa 43mila euro, coperto grazie ai contributi della Conferenza Episcopale Italiana, con i fondi dell’8 per mille del settore Beni Culturali e agli interventi della Fondazione Carigo. L’organo a canne della Marcelliana fu costruito, dunque, dalla ditta Beniamino Zanin, la più antica in Italia per discendenza diretta, fondata nel 1827 dal capostipite Valentino, proseguita con i figli Francesco e Giuseppe, i quali nel 1958 si sono separati dando origine alle attuali ditte “cugine”, «Cav. Giuseppe Zanin e Figlio di Franz Zanin» nella sede storica di Camino, ora diventata «Zanin Organi di Zanin Andrea», e «Cav. Francesco Zanin di Gustavo Zanin» nella vicina Codroipo. Le due ditte hanno collaborato per la piena riuscita del restauro. «L’organo - spiega Massimo Mauro che ha fatto una ricerca sulla storia dello strumento - fu realizzato nel periodo della cosiddetta “riforma ceciliana” già in atto da alcuni decenni, la quale, accanto al rinnovato interesse per il canto gregoriano e per l’antica polifonia sacra, propugnò anche la produzione di una tipologia di organo al cui attributo “liturgico” che lo accompagnava sarebbe meglio riferibile quello di “tardo-romantico” per l’acquisizione di nuove sonorità». Nella sua ricerca Mauro afferma che con l’apertura del Comunale di Monfalcone, e attraverso la sensibilità del curatore della stagione musicale Carlo De Incontrera, sull’organo della Marcelliana dai primi anni ’80 si tennero memorabili concerti dell’organista tedesco Klemens Schnorr.(ci.vi.)
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