Torna il Cup in farmacia Prenotazioni da aprile

Riprende il servizio, sarà gratuito per due mesi. Ma resta in ballo l’accordo sulla distribuzione dei medicinali per conto dell’Azienda sanitaria
Di Gabriella Ziani
Silvano Trieste 21/03/2011 Cup dell' Ospedale di Cattinara
Silvano Trieste 21/03/2011 Cup dell' Ospedale di Cattinara

Marcia indietro, buone sorprese per i cittadini: ad aprile le farmacie riprendono il servizio Cup interrotto a inizio anno dopo infruttuose trattative economiche con l’Azienda sanitaria. Notizia ufficiosa, per adesso, ma trapela che diventerà ufficiale il 4 aprile, quando il presidente della Regione e assessore alla Salute Renzo Tondo dovrebbe tenere una conferenza stampa congiunta con il direttore generale dell’Azienda sanitaria Fabio Samani.

I farmacisti non hanno però vinto ancora la loro battaglia. Per i primi due mesi sono stati convinti a prenotare ancora una volta gratuitamente i servizi sanitari. E avevano spezzato la corda proprio su questo punto: dopo 10 anni, gratis non si lavora più. In ballo c’era (e c’è oggi ancora) anche l’accordo sulla distribuzione in farmacia, “per conto” del servizio sanitario, di quelle medicine di continuità assistenziale ospedale-territorio, o di farmaci di ultima generazione ad alto costo, che le Aziende a Trieste tendono a dare direttamente ai pazienti in misura quasi esclusiva, escludendo il canale delle farmacie (anche per ragioni di risparmio economico).

Ma su quest’ultima questione peserà adesso la recente sentenza che ha assolto tre ex manager, un commissario straordinario e due dirigenti regionali dell’assessorato Salute, ai quali è stato riconosciuto che la distribuzione “diretta” ha i suoi evidenti limiti e dunque non commette reato chi non la implementa al 100%, perché il canale delle farmacie non può essere abolito o impedito. Senza dire che Udine e Pordenone l’accordo lo hanno già trovato da un pezzo e stanno avviando pure il Cup in farmacia (retribuito).

Si sa che la “base” dei farmacisti non ha digerito con un applauso la formula dei due mesi nuovamente a incasso zero. C’è stata una riunione piuttosto arroventata, alla fine è prevalsa la raccomandazione delle “colombe” che hanno invitato a tener conto soprattutto dei cittadini, di fronte ai “falchi” che protestavano: «Prima si definisca il pagamento, e solo dopo apriamo». Già lo scorso dicembre, di fronte alle minacce di serrata del Cup, che seguiva a un precedente sciopero di nove giorni, Federfarma aveva accolto l’invito-compromesso di quattro consiglieri regionali: «Facciamo passare le feste di fine anno consentendo ai pazienti di avere il Cup a portata di mano, intanto un accordo si troverà». Un altro mese di prenotazioni assicurate, l’accordo non si trovò, non restava che mantenere la linea, e i computer di farmacia furono spenti.

In questa altalena di tanti e incrociati «voglio e non posso, posso e non voglio», Alessandro Fumaneri, il presidente di Federfarma, così come il dg Samani, non si sbilanciano a dir niente. «Quando ci saranno informazioni ufficiali saranno rese pubbliche». Sembra che ancora si debbano fare, da quel tempo, i conti interni su costi-ricavi, risparmi e permute di denaro e servizi che, promessi da tempo, evidentemente non sono conclusi.

Nel frattempo l’Azienda sanitaria aveva rinforzato i suoi sportelli in vari orari spezzati della settimana (avendo grandi problemi di personale), e il Cup di Cattinara era diventato meta di assalti quotidiani, con ore di fila per ogni pratica. Senza dire delle due farmacie comunali rimaste col cerino in mano, in servizio perpetuo e permanente.

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