Torna la regata da Venezia a Cittanova

CITTANOVA. Dopo una pausa di dieci anni torna la Transadriatica a vela, sicuramente la regata più antica, avviata negli anni Settanta, che collega Venezia e Cittanova. Stasera alle 20.30 da Venezia partiranno 35 equipaggi, ma la traversata durerà fra le 10 e le 15 ore, a seconda delle condizioni del mare e del meteo. Rispetto alle edizioni precedenti la partenza sarà anticipata di alcune ore per motivi di sicurezza.
L’iniziativa per il ripristino di questa tradizionale regata è partita dal club “Diporto velico veneziano” come illustrato da Vesna Ferenac, direttrice dell’Ente turistico di Cittanova, che assieme al Municipio e all’Autorità portuale fa parte dell’organizzazione della tappa istriana. «Abbiamo accolto con entusiasmo la proposta degli amici di Venezia - spiega Ferenac - Dopo il completamento del nostro porticciolo nautico, eravamo alla ricerca di una manifestazione che ci offrisse visibilità e la Transadriatica calza a pennello».
Oltre alla parte agonistica, la regata avrà anche un aspetto familiare: la maggioranza degli equipaggi, infatti, sarà composta da intere famiglie. Alla regata viene abbinata la tradizionale serata delle capesante cittanovesi organizzate al mandracchio cittanovese. Sono per la precisione due serate nelle quali ci sarà posto anche per la degustazione di vini e altre specialità culinarie locali. Il tutto accompagnato da gruppi musicali e anche un torneo di bocce.
Il viaggio di ritorno, invece, inizierà sabato alle 20.30. «Alla regata erano invitati anche gli equipaggi istriani - spiega Ferenac - per i quali sarebbe stato assicurato l’ormeggio gratuito, una settimana prima e una dopo la regata, nel centro di Venezia. Ma purtroppo nessuno si è fatto avanti».
Il direttore dell’Autorità portuale di Cittanova, Sergio Stojnic, ricorda con una certa nostalgia delle prime regate, quando c’era un solo membro d’equipaggio: «La formula era stata poi modificata per motivi di sicurezza - ricorda aggiungendo alcuni aneddoti - Il record di partecipazione era stato di 85 imbarcazioni e, nei primi anni Novanta, la Transadriatica aveva assunto un carattere umanitario, con le imbarcazioni arrivate cariche di aiuti dall’Italia destinati alle popolazioni colpite dalla guerra». (p.r.)
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