Tornano a casa tredici lettere di Apollonio

Venerdì 13, alla fine della conferenza stampa di presentazione di “Bloomsday 2014”, sono spuntate una quindicina di lettere del critico d’arte triestino Umbro Apollonio per 22 anni responsabile dell’A...

Venerdì 13, alla fine della conferenza stampa di presentazione di “Bloomsday 2014”, sono spuntate una quindicina di lettere del critico d’arte triestino Umbro Apollonio per 22 anni responsabile dell’Archivio storico della Biennale di Venezia. Nulla a che vedere con la “festa per Joyce” immaginata dal Comune di Trieste. Le ha consegnate l'assessore alla Cultura Franco Miracco a Bianca Cuderi, direttore del Servizio Biblioteche Civiche, alla presenza del rettore dell’Università di Trieste Maurizio Fermeglia. «Me le ha consegnate in dono l’amico gallerista veneziano Giorgio Mastinu che recentemente ha acquisito un archivio di Apollonio relativo al suo periodo universitario a Padova». Ma cosa c’è dentro queste lettere? «Sono lettere dei primissimi anni Trenta. Apollonio è ancora a Trieste, risiede in via Rossetti, e corrisponde con il pittore Giorgio Peri, un punto di riferimento della Padova artistica degli Anni ’30, e Carlo Anti, il rettore che ha fatto grande l’università di Padova, molto fascista, anche ingenuamente. Anti, in queste lettere, parla del concorso per il gonfalone dell’Università di Trieste a cui concorrono Peri, Balsamo e l’architetto Giò Ponti. A vincere alla fine fu il bozzetto proposto da Giò Ponti. Questo viene inviato come dono dall’Università di Padova all’ateneo triestino». È il mistero svelato dalle lettere di Umbro Apollonio arrivate in dono a Trieste. E il motivo per cui la consegna alla direttrice Cuderi è stata fatta alla presenza del rettore Fermeglia. «Sarebbe bello ora scoprire che fine ha fatto il gonfalone di Giò Ponti» commenta l’assessore Miracco che, in questa vicenda, ha fatto da postino delle lettere donate a Trieste dal gallerista Mastinu. E, prima di consegnarle. le ha pure lette. (fa.do.)

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