Torrente Versa, sponde più sicure con i 350mila euro della Regione

L’annuncio dell’assessore Sara Vito. I soldi serviranno per impedire ulteriori erosioni, per eliminare la vegetazione infestante e salvaguardare così l e specie ittiche presenti
Di Francesco Fain

CORMONS. Trecentocinquantamila euro per interventi idraulici sul torrente Versa. A deciderli la Regione. I Comuni interessati sono Capriva del Friuli, Cormòns, Mariano del Friuli, Medea, Moraro e Romans d’Isonzo.

A portare la lieta novella l’assessore regionale all’Ambiente Sara Vito. Rammenta che i lavori di sistemazione idraulica dei torrenti Versa e Judrio, a suo tempo realizzati dal Ministero dei Lavori Pubblici, iniziati nel 1999 e conclusi nel 2004, hanno portato rimedio al pericolo di esondazioni ma, a distanza di anni, sono emerse alcune problematiche sia di tipo idraulico che di tipo ambientale lungo l’intera asta del torrente. Con riferimento alle attività di sorveglianza idraulica, si sono evidenziate in particolare le seguenti problematiche: in alcuni tratti non è garantito il deflusso minimo vitale, fondamentale per la sopravvivenza dellla popolazione ittica; in alcuni punti la grande velocità della corrente, in occasione degli eventi di piena, ha provocato erosioni spondali con conseguente accumulo di sedimenti in alveo; è stata rilevata la “colonizzazione” di sponde e golena da parte di alberi ed arbusti alloctoni ed infestanti quali la Robinia pseudoacacia e l’Amorpha fruticosa che stanno prendendo il sopravvento sulle originarie specie autoctone.

«Pertanto - spiega l’assessore Vito - si è evidenziata la necessità di impedire ulteriori erosioni spondali che si stanno pericolosamente avvicinando alle strutture arginali e di procedere ad una riqualificazione ambientale dell’intero tratto del corso d’acqua al fine di incrementare la biodiversità, salvaguardare le specie ittiche, arboree ed arbustive autoctone». Nello specifico si procederà al ripristino delle briglie in pali di legno e integrazione della struttura con pietrame a monte al fine di ridurre localmente la pendenza del corso d’acqua e, conseguentemente, rallentare la corrente, in modo da agevolare la risalita dei pesci. Verranno realizzati, in prossimità delle anse (laddove il fenomeno erosivo è più accentuato) piccoli pennelli in pali di legno e pietrame in modo da ridurre la velocità del corso d’acqua in prossimità delle opere arginali e creare nel contempo delle zone di rifugio per la fauna ittica. Verranno integrate le opere di difesa spondale in pietrame e trasformate, laddove possibile, quelle esistenti in scogliera rinverdita.

L’intento è di realizzare poi piccoli fossi e stagni al fine di creare zone di calma per favorire l’habitat delle spece ittiche e dei macroinvertebrati. Non è esclusa la collocazione in alveo di grossi massi. Altra priorità: verrè eliminata la vegetazione infestante, preservando ed integrandone quella autoctona.

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